Elezioni in Germania, chi prenderà il posto della Merkel?
Angela Merkel aveva 51 anni quando il 22 novembre 2005 è stata eletta cancelliera dai deputati del parlamento tedesco. Oggi, dopo 16 anni in carica, la valutazione del suo governo è controversa, per esempio, nell’affrontare la crisi finanziaria e bancaria degli anni dopo il 2007 oppure sulla pandemia da Covid 19.
Dopo l’incidente di Fukushima nel 2011, ha deciso di eliminare gradualmente l’energia nucleare. Anche se personalmente ho votato contro, ha aperto la strada al «matrimonio per tutti». Durante il suo periodo di governo, le esportazioni sono aumentate, mentre il tasso di disoccupazione è sceso dal 12 al 5 per cento. Nel 2015, ha mostrato un volto umano nella crisi dei migranti e ha aperto le frontiere ai rifugiati in una situazione di emergenza, ma in seguito non ha preparato adeguatamente la popolazione e le autorità ad integrarli. Il suo governo ha fatto troppo poco per rinnovare le infrastrutture nei settori dei trasporti, degli alloggi e dell’istruzione.
Angela Merkel viene considerata una persona con i piedi per terra, incorruttibile, perseverante e si dice che entri nelle trattative con grande conoscenza dei dettagli per far valere i suoi interessi. Ha reagito alle sfide e alle crisi con pragmatismo e razionalità, ma non ha plasmato l’immagine del futuro del Paese. Non ha saputo dare al popolo una visione che potesse impedire la divisione della società. Nonostante le critiche, il fatto che è stata rieletta ben tre volte e ha deciso di sua volontà di non ricandidarsi, parla da solo. Dopo le prossime elezioni, chi potrebbe prendere il suo posto?
Olaf Scholz, 63 anni, Spd, sin da marzo 2018 è ministro delle Finanze del governo tedesco e vicecancelliere. Prima, sin dal 2011, è stato sindaco della città Amburgo e primo ministro del Land Amburgo. Sobrio e secco come è tipico per le persone provenienti dalla Germania settentrionale, negli ultimi anni si è guadagnato la reputazione di essere in grado di gestire le crisi. Scholz è però anche oggetto di critiche. Come sindaco di Amburgo nel 2017 è stato coinvolto nella pianificazione e preparazione del vertice del G-20 del 2017, durante il quale la polizia non è riuscito a controllare i gravi tumulti e saccheggi. Oppure non è del tutto chiara la sua responsabilità come ministro delle Finanze nel contesto dell’insolvenza di Wirecard, fornitore di servizi di pagamento, caso nel quale l’autorità federale di vigilanza finanziaria ha fatto errori gravi. Guardando il suo percorso di vita, un suo punto di vantaggio è la sua esperienza solida di governo, che invece manca completamente ad Annalena Baerbock.
Baerbock, la candidata dei Verdi, nata a Hannover, ha 40 anni, tanto quanto il suo partito. Da 2009 a 2013 è la presidente regionale del partito in Brandeburgo. Nel 2013 diventa membro del Bundestag e portavoce della politica climatica per il gruppo parlamentare dei Verdi. Dal 2018, è alla doppia guida del partito a livello nazionale assieme a Robert Habeck. Come politica che combatte il cambiamento climatico, si presenta in qualità di candidata del rinnovamento, mentre a suo dire Scholz e Laschet rappresentano un «arresto» politico, cioè secondo lei ambedue in fondo continueranno la linea della Merkel.
Armin Laschet, 60, Cdu, sin dal 2017 è primo ministro del Renania settentrionale-Vestfalia, con 18 milioni di abitanti il Bundesland più popolato del paese. Nato ad Aquisgrana vicino alla frontiera con il Belgio e i Paesi Bassi. A 18 anni, diventa membro più giovane del consiglio comunale della sua città. Dal 1994 al 1998, è membro del Parlamento nazionale tedesco, e dal 1999 al 2005 è membro del Parlamento europeo. All’inizio del 2021 viene eletto capo del Partito, prima di essere nominato candidato per il posto di cancelliere, lasciando indietro Markus Söder, primo ministro della Baviera. È stato criticato per la sua gestione della crisi da Covid, così come per quella del recente disastro delle inondazioni nel suo stato federale. Le sue uscite nella campagna elettorale non sono sempre state felici. Di conseguenza una parte notevole del suo partito non lo considera il candidato migliore e avrebbe invece preferito Söder.
Secondo gli ultimi sondaggi sarebbe Scholz a vincere la gara. Però mentre per diversi decenni la Cdu e la Spd sono stati eletti da 30 fino a 45 percento dei votanti, i sondaggi mostrano che questa volta soltanto il 25 per cento degli intervistati opta per la Spd di Scholz, il 22 per cento per la Cdu con Laschet, il 16 per cento per i Verdi con Baerbock, poi 12 per la Fdp – i liberali, 12 per la Afd – partito populista di destra e 6 per la sinistra. Perciò sembra proprio che ci vorrà una coalizione di tre partiti per poter formare un nuovo governo. Dopo l’esperienza delle ultime elezioni, questo potrebbe significare lunghi negoziati di coalizione. Con la conseguenza che la Merkel dovrà continuare le sue funzioni ancora per diverse settimane se non mesi dopo il 26 settembre.