Elezioni tra contestazioni e rinvii
Dalla fine del 2016, nella Repubblica Democratica del Congo (Rdc), il presidente Joseph Kabila, in carica dal 2001, è giunto alla fine del suo mandato. Le elezioni presidenziali, legislative, provinciali e locali nel Paese sono state pertanto fissate per il 23 dicembre 2018 secondo dalla Commissione nazionale indipendente (Ceni), ma la decisione è stata già contestata dall’opposizione. Il voto è previsto per il 23 dicembre, l’annuncio dei risultati provvisori verrà dato il 30 dicembre, mentre i risultati finali saranno noti il 9 gennaio 2019, e il nuovo presidente presterà giuramento il 12 gennaio. Il 27 ottobre, l’ambasciatore Usa alle Nazioni Unite, Nikki Haley, in visita in Rdc, ha chiesto che le elezioni presidenziali vengano organizzate nel 2018, e così sta facendo la comunità internazionale. Ma le resistenze nel Paese sono forti, propendendo piuttosto per l’aprile 2019.
Un’altra suspense è quella del secondo turno delle elezioni presidenziali in Liberia, dopo le denunce di frode che sarebbero avvenute nel primo turno. La tensione è palpabile nel Paese che sembra essere diviso in due. La Corte Suprema ha deciso in effetti di rinviare a data da destinarsi il secondo turno inizialmente previsto per il 7 novembre, per la denuncia di frodi presentata dal Partito della Libertà all’opposizione. In questa situazione, l’ex gloria del calcio, George Weah (nella foto) si oppone al vice presidente Joseph Boakai. La comunità internazionale, che ha fornito miliardi di aiuti alla Liberia dal 2005, spera di completare la prima transizione democratica in Liberia. Il presidente dell’Unione africana Alpha Conde (Guinea) e il togolese Faure Gnassingbe, presidente della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale, stanno cercando una mediazione.