Elettrocardiogramma greco
Ricomposizione del governo a causa dei frondisti di Syriza, elezioni all’orizzonte sotto l’ombra di una Grexit che esiste ancora sul tavolo di Schauble, appoggio dell’opposizione di durata limitata, misure di feroce austerità da introdurre come azione prioritaria e il problema di liquidita d’emergenza per le banche elleniche, risolto soltanto parzialmente, provocano degli sbalzi di pressione politica che influenzano il muscolo e le attività cardiache dei greci.
È questo sommariamente il quadro che si vive qui ad Atene. Il primo ministro Tsipras deve risolvere una lunga serie di problemi sia sul fronte interno che su quello esterno. Deve innanzitutto ricomporre il suo partito, ma questo non è assolutamente un problema facile. Vuole evitare le tensioni politiche ma gli viene difficile “cancellare” dal suo orizzonte dei compagni di viaggio con i quali ha fatto insieme una lunga strada; ma d’altra parte non può continuare a lungo a basarsi sull’appoggio dell’opposizione (che d’altronde non si sa quanto durerà).
È chiaro, Tsipras non può permettersi un’opposizione troppo forte dentro il suo stesso partito, tanto più che una parte di essa appartiene alla cosiddetta “lobby della dracma”, cioè coloro che vogliono un ritorno al vecchio conio. Altro problema non da poco è quello della presidente del Parlamento. È nota la sua avversità all’accordo di Bruxelles ed è nota altresì la sua indole battagliera: una proposta di sfiducia contro la presidente non è mai stata avanzata in Parlamento e creerebbe ulteriori tensioni che Tsipras vuole evitare. Il premier sembra auspicare un divorzio sul velluto da tutti quei compagni che l’hanno tradito in un momento difficilissimo. Ma sappiamo che divorzi del genere sono molto rari.
I greci sperano nella loro maggioranza che Tsipras abbia la capacità di affrontare questi problemi con mosse chirurgiche in modo da non aggravare una situazione già di per sé molto complicata. In più il leader di Syriza deve pensare al tempo delle elezioni che non possono essere evitate a lungo, dato che non può continuare a governare a lungo con un governo di minoranza, mentre gli altri partiti non sembrano disposti a partecipare a un esecutivo “di salvezza nazionale”.
Sul fronte bancario, il prestito-ponte e stato approvato e certamente darà sollievo al Paese; ma non è sufficiente, dato che basta solo per condurre in porto una settimana di apertura delle banche.
Sul fronte esterno, mentre si è impegnati in una vera e propria corsa contro il tempo per rispettare il programma imposto, Schauble insiste con un Grexit temporaneo o addirittura definitivo. Questo “simpaticone” (così lo definiscono alcuni giornali greci) insiste così fortemente sul Grexit al punto che si potrebbe pensare che sia schierato solo contro la Grecia. Ma egli si comporta allo stesso modo in ogni occasione; ad esempio, chiede la massima austerità a una piccola isoletta tedesca di nome Baltrum, 500 abitanti in tutto, la quale dal punto di vista economico si trova nella stessa situazione della Grecia, visto che i suoi abitanti e le autorità locali hanno commesso errori simili a quelli della Grecia. E non si può escludere che egli conosca bene certe pieghe della mentalità greca, che fa sì che i greci sappiano unirsi dinanzi al pericolo arrivando a compiere dei veri e propri miracoli; ma, non appena si ritrovano a camminare su un suolo sufficientemente stabile, ricominciano a commettere gli stessi errori di prima.
Noi greci teniamo le dita incrociate, perché la situazione si fa via via più grave. Ci mancavano solo i grandi incendi sul Peloponneso, a Est di Atene e in altre parti del Paese, che stanno cambiando l'agenda del primo ministro. La ricomposizione del governo, che sembrava fosse una questione di ore, adesso viene rimandata. Ma è ormai chiaro che Tsipras ha deciso di continuare a governare, anche con un governo di minoranza, e di procedere con le elezioni nazionali appena il Memorandum of Understanding verrà firmato.