Eleganza e cortesia
Si involgariscono i toni nell'agone politico e sociale. Una risposta non gridata può invertire la tendenza
Vittorio Feltri è un habitué della battaglia politica dai toni duri, che talvolta trascende nella volgarità o addirittura nell’offesa. La titolazione di ieri sulla Raggi del quotidiano Libero (peraltro non originale, visti che gli stessi epiteti erano stati riservati alla Ruby di Berlusconi) fa parte di quest’ultima categoria.
Il belga Naingolaan, calciatore ipertatuato della Roma, s’è lasciato andare a una dichiarazione di odio per i soliti nemici bianconeri che sarebbe stata di casa in curva sud ma non sulla verde prateria dell’Olimpico.
Sono solo gli ultimi episodi della caduta di stile pesantissima che sta caratterizzando da qualche tempo il clima politico e sociale della nostra amata e vituperata Italia. Ormai in radio e tv le parolacce sono state sdoganate, nelle aule parlamentari le offese personali e collettive sono all’ordine del giorno, nelle famiglie non si cessa di azzannarsi quasi che il modello televisivo debba essere riprodotto a casa propria per essere all’altezza del presente.
Tutti segni di debolezza, di incapacità di far funzionare il cervello, di sconfortante uso del patrimonio culturale e artistico nel quale viviamo, invidiato dal mondo intero. Serve eleganza e cortesia per risalire la china. Rivoli di eleganza e sorgenti di cortesia per lottare contro l’ondata volgare. Mettendo in moto arguzia e gentilezza, sagacia e tolleranza.
Leggo il post di un amico francese da decenni negli Usa, ormai diventato a stelle e strisce, che dinanzi alle bordate di Trump contro i musulmani e i migranti in genere scrive: «Sono grato per il mio oncologo nato in India, per il mio chirurgo ecuadoregno, per il mio cardiologo che viene dalle Filippine, per il medico di famiglia etiope. Gli Stati Uniti sono grandi». Eleganza e cortesia. A rivestire forza delle idee, capacità di sintesi, determinazione per il bene.