Eldorado Road

Eldorado Road
¦ Il belga Bouli Lanners viene da una esperienza notevole di televisione, in particolare come attore. L’attuale film, premiato alla Quinzaine a Cannes, dopo il successo in patria, narra di un solitario commerciante d’auto d’epoca, che trova in casa propria un giovane ladro. Dopo un brusco impatto iniziale, i due cominciano a parlare e tra loro nasce un rapporto nel quale lo scorbutico quarantenne si mette ad aiutare l’inerme tossicodipendente, aprendosi ad una sensibilità generosa e sofferta. Lanners, oltre ad essere regista e sceneggiatore, interpreta il protagonista, cui conferisce grande umanità. Come egli stesso ha confermato in un’intervista, Eldorado road illustra un sentimento esistenziale, che lui stesso prova. Motivato da un fatto accadutogli, simile a quello descritto, l’autore non ha voluto tanto trattare la tos s i cod i p e n d e n z a , quanto raccontare l’atmosfera di Liegi, dove vige una certa tolleranza nei confronti dei molti che vanno a cercarvi droga e a morirvi e anche a compiervi numerosi furti. E ha sottolineato l’inquietudine e la solitudine generalizzate. Tutto il contrario, insomma, dell’Eldorado, messo nel titolo con ironia amara. Il film procede per tratti essenziali, non privi di una velata eleganza, come quella dei vasti paesaggi nuvolosi della pianura belga, inquadrati con il gusto dei western americani. Le piccole e strane avventure del viaggio arricchiscono l’esile trama, a guisa di varianti sorprendenti. Queste e le espressioni dei personaggi eccentrici, talvolta infantili e buffi, contribuiscono, in maniera leggermente umoristica, a creare suggestioni stranianti e fuori dal tempo, frammiste a ricordi e sensi di colpa, come nel percorso compiuto da chi si droga. Il viaggio si chiude sullo sfondo di una panoramica serale di Liegi piena di melanconia, mentre il maturo protagonista ha appena sotterrato un cane, scena che simbolicamente allude alle sepolture, da lui completate nella propria memoria, di persone conosciute e care, come gli era stato predetto. Regia di Bouli Lanners; con Bouli Lanners, Fabrice Adde.
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