Egoismo-altruismo
«Quando ci sono di mezzo i soldi, mi ritrovo spesso chiuso nel mio egoismo. Come mai?».
Fabio - Roma
Esistono due zone cerebrali che si attivano soltanto se si escludono a vicenda, nel senso che l’una è presente solo se l’altra è assente. Queste due zone cerebrali sono il “centro dell’altruismo” e il “centro del piacere”. Per essere più precisi, il centro dell’altruismo è la stessa parte del cervello che è responsabile delle interazioni sociali, di come stringiamo legami, mentre il centro del piacere è una delle parti più primitive del cervello, e in genere viene associata alla nostra “natura selvaggia”. In effetti è l’area del cervello che si attiva quando si associano sensazioni forti: droghe, sesso, gioco d’azzardo.
Inoltre il centro del piacere è anche la zona con la quale reagiamo al compenso in denaro: più alta è la posta in gioco, più il centro del piacere si attiva. E mentre non ci vuole molto per esaltare il centro dell’altruismo (è sufficiente la sensazione di poter aiutare qualcuno), per “nutrire” il centro del piacere ci vuole molto di più. Per esempio, se un amico vi chiede aiuto per un trasloco, forse mugugnerete un po’, ma è molto probabile che vi presentiate da lui per dargli una mano. Ma come vi comportereste se l’amico in questione vi chiedesse lo stesso favore offrendovi dieci euro per il disturbo? Probabilmente decidereste che per quella somma modesta non varrebbe la pena affrontare un giorno di fatica estenuante e forse ricordereste all’amico che ci sono persone che fanno i traslocatori di mestiere.
E questo perché quando il centro del piacere e quello dell’altruismo si trovano di fronte, pare che il primo abbia la capacità di dominare il secondo, nel senso che la prospettiva di una ricompensa eccita il centro del piacere ancor più dell’ottenimento della ricompensa stessa, per cui l’entrata in scena del denaro spesso ridimensiona la motivazione altruistica.