Egitto, restaurato il monastero di Sant’Antonio

Si sono conclusi in questi giorni i lavori di restauro di uno dei più antichi monasteri cristiani. L’intervento ha riguardato in particolare un antico muro, una torre, le due chiese principali e gli alloggi dei monaci. Sant’Antonio si ritirò in una grotta vicino al Mar Rosso per vivere in solitudine nel III secolo. Alla sua morte i suoi seguaci costruirono un monastero a lui intitolato. Molti pellegrini copti fanno visita al complesso, che oggi ha 1600 anni. Il restauro, finanziato dal governo, è costato oltre 14 milioni di dollari e nove anni di lavoro. I lavori sono finiti poco dopo uno dei più tragici episodi di violenza degli ultimi dieci anni, con l’uccisione di sei copti la vigilia di Natale. Si spera dunque che il monastero restaurato diventi un segno di convivenza tra maggioranza musulmana e minoranza cristiana. L’archeologo egiziano Zahi Hawass ha sottolineato che i lavori sono stati fatti da musulmani: «Questo dimostra che intendiamo valorizzare tutti i monumenti del nostro passato, che siano copti, ebraici o musulmani».

 

LM_New City_Africa_2010/02/09

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