Educazione: che sfida!

L'emergenza educativa è tema cruciale e priorità assoluta nel dibattito politico. Ne parla "Ciudad Nueva" dell'Uruguay.
Scuola

Cosa propongono i partiti riguardo al delicato problema dell’educazione e formazione dei giovani? È quanto emerso dall’interessante dibattito che si è svolto a Montevideo organizzato dall’Audec, l’Associazione uruguaiana dell’educazione cattolica. Presenti i rappresentanti dei maggiori partiti dell’arco costituzionale. Il direttore dell’Audec, padre Marcelo Fontona, ha proposto una borsa di studio sostenuta dallo Stato per quegli studenti, con scarse disponibilità economiche, che frequentano scuole di ispirazione cattolica. L’idea è stata ben accolta, anche se la situazione del Paese è critica, sia per la crisi economica, sia per la scarsa qualità dell’offerta formativa.

I politici presenti – Pablo Mieres del Partito indipendente, Teresita Gonzá del Partito Colorado, Pablo Da Silveira del Partito nazionale, insieme al Luís Garibaldi del Frente amplio – hanno analizzato alcune problematiche: la scuola come reale comunità educativa, un adeguato sistema di valutazione di controllo della qualità, la formazione dei docenti e il coordinamento della politica scolastica con quella sociale, sanitaria, abitativa e alimentare. Poi hanno espresso la loro convinzione: che l’educazione cattolica, e privata in generale, è necessaria al Paese.

 

Secondo Mieres bisogna contribuire a cambiare l’impressione negativa di parte dell’opinione pubblica che la considera «un male necessario». De Silveira ritiene che l’educazione privata sia «un banco di prova per proporre idee e pratiche nuove» e che sia «un fattore di innovazione». Per tutto ciò le scuole private possono operare «senza paura», senza sospetti, e collaborare con regole chiare e condivise con le istituzioni pubbliche. Anche Garibaldi, esponente del partito di governo, ha sottolineato l’importanza dell’educazione privata, perché costituisce «una necessità per chiunque voglia arrivare ad alti livelli di qualità».

Pur senza negare le differenze di valutazione e di proposte, e considerando la pluralità degli attori in campo e i legittimi interessi in gioco, i vari partiti hanno espresso, e ci sembra importante sottolinearlo, la loro volontà di continuare a dialogare, convinti che la sfida educativa si affronta e si vince con il contributo di tutte le parti coinvolte, nessuno escluso.

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