Editoriale
Il presente fascicolo di «Sophia» si colloca sulla linea di quella inter e trans-disciplinarietà, di cui l’Istituto Universitario Sophia ambisce farsi laboratorio e scuola. Si articola, infatti, in quattro sezioni di profilo e interesse diversi, ma insieme convergenti: Saggi, Forum, Laboratorio e Recensioni.
Innanzitutto tre densi saggi. Il primo, di Alberto Lo Presti, docente allo IUS di Storia delle dottrine politiche, rilegge l’originalità della tragedia greca nell’ottica antropologica della decifrazione del senso del divenire, in cui si tengono insieme, in equilibrio paradossale, la libertà del singolo e il suo destino. L’autore invita ad andare oltre una lettura troppo ovvia per mettere in luce come il destino non sia una sentenza fatale che non permette al soggetto di autodeterminarsi secondo libera e consapevole scelta, ma richiami la superiorità di un disegno e dunque di una chiamata, alla quale il singolo deve dar espressione attraverso la propria libertà. Partendo dal pensiero greco, si gettano poi le basi – nell’orizzonte dischiuso dalla novitas cristiana – per formulare una riflessione sul giusto rapporto tra la libertà e le urgenze che la storia c’impone.
Il secondo saggio è di Bernhard Callebaut, docente allo IUS di Fondamenti delle Scienze Sociali, e riproduce l’intervento da lui presentato all’Università di Lublino sull’idea di Università scaturita dall’intuizione carismatica di Chiara Lubich. Lo scopo dello IUS – illustra Callebaut – è farsi espressione di tale idea, in risposta alla sempre più marcata frammentazione della vita e dei saperi. Tale sfida viene affrontata in primis, dai docenti e dagli studenti, nella circolarità di studio e vita. Si tratta di un programma che tiene conto della globalità della persona nelle sue molteplici e correlate espressioni, in particolare della sua dimensione intellettuale e di quella esistenziale, alla luce dell’esperienza e dell’intelligenza comunitaria della Sapienza. In questo contesto, l’Universitas si ripropone come luogo attuativo di un’unitas ricca della molteplicità culturale di cui si compone.
L’ultimo saggio è di Jacques Arnould, filosofo, storico della scienza e teologo, incaricato, in Francia, per “la dimensione etica, sociale e culturale delle attività spaziali” presso il “Centre national d’études spatiales” (CNES). Il noto intellettuale delinea un possibile orizzonte ermeneutico che l’uomo di fede e lo scienziato possono attingere, di fronte alle diverse e sempre più originali immagini della natura offerte dalle scienze, circa la questione dell’altro: senza voler interpretare quest’ultimo, in modo riduttivo e semplicistico, mediante la categoria stereotipa dell’alterità. Nella seconda sezione della rivista, Forum, sono pubblicati alcuni contributi presentati al Seminario svoltosi presso l’Istituto lo scorso febbraio su Autorità, potere, sovranità: le domande della democrazia, promosso dal Dipartimento di Studi Politici in collaborazione con il Movimento politico per l’unità (MPPU) e la Rete universitaria internazionale per lo studio della fraternità (RUEF). L’iniziativa si proponeva l’obiettivo di una ricerca scientifica che tenesse conto, con sguardo interculturale, del contesto sociopolitico attuale, entrando in dialogo con le diverse proposte elaborate, a proposito del tema in oggetto, in ambito internazionale. I contributi qui offerti rispecchiano le tre sessioni del Convegno: “Filosofia Politica” (Ildete Da Silva, Università di Itajaí/Brasile), “Scienza Politica” (Paolo Giusta, Commissione Europea, IUS, Osvaldo Barreneche, Università Nazionale di La Plata), “Diritto ed Istituzioni” (Pasquale Ferrara, IUS).
Con la terza sezione della rivista esordisce la rubrica Laboratorio: spazio riservato ai contributi di quegli studenti dello IUS che hanno discusso, con apprezzabile risultato, la loro tesi di laurea magistrale o di dottorato. In questo fascicolo si presenta il frutto della ricerca di Marco Bernardoni: Ripensare il principio di creazione. Percorsi teologici in ascolto dell’istanza scientifica, in cui appare evidente la carica interpretativa originale e integrativa che scaturisce da un calibrato e perspicace approccio interdisciplinare.
Nella quarta e ultima sezione sono infine riportate le recensioni al recente saggio di Adriano Fabris, TeorEtica, che ha riunito attorno a un tavolo, lo scorso novembre, l’autore del libro insieme al filosofo Vincenzo Vitiello, al teologo Paolo Gamberini e ai Docenti dello IUS Antonio Maria Baggio e Piero Coda. Al centro del dialogo la stimolante e argomentata riflessione di Fabris intorno a una ridefinizione “coinvolgente” dei rapporti tra pensiero e azione, teoresi ed etica.