Edifici abbandonati diventano serre

In Veneto, magazzini e capannoni dismessi vengono destinati alla coltivazione di verdure grazie al progetto Ri-genera di Enea

Come trovare nuova vita per edifici abbandonati o dismessi? Ci ha pensato Enea, l’Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, attraverso il progetto Ri-Genera. La proposta vede la trasformazione in Veneto di case cantoniere, magazzini e caserme, capannoni ed edifici dismessi e abbandonati, per dare vita a serre verticali a coltivazione idroponica, cioè non interrata nel suolo. Questo tipo di serre garantisce una maggiore produzione di verdure utilizzando basse dosi di acqua e senza uso di pesticidi.

Il progetto Ri-Genera sarà realizzato in collaborazione con Coldiretti Padova, Parco Scientifico e Tecnologico Galileo, Advance Srl, Idromeccanica Lucchini Spa e Gentilinidue. «Nella serra sono impiegate tecniche idroponiche avanzate in ambiente chiuso e climatizzato – afferma Gabriella Funaro, ricercatrice Enea – con illuminazione artificiale integrale a led che può essere ad altissima automazione grazie a sistemi robotizzati per tutte le operazioni, dalla semina alla raccolta fino al confezionamento».

Le piantine vengono sistemate su scaffalature sovrapposte minimizzando gli spazi ed eliminando i rischi e le incognite del clima e delle malattie. Con questo metodo infatti non vengono utilizzati pesticidi e l’utilizzo delle luci a led, che riproducono lo spettro solare, accelera la fotosintesi consentendo alle piante una rapida crescita. «L’interesse riscosso da Ri-Genera da parte di aziende private e di istituzioni del Nord Italia – sostiene Funaro – ci fa ben sperare che il progetto possa essere esportato dal Veneto al resto del territorio nazionale e anche all’estero».

Il primo prototipo di vertical farm è stato realizzato da Enea in occasione di Expo 2015 a Milano ed è stato esposto in numerose fiere nazionali e internazionali del settore agroalimentare. Dalla collaborazione tra Enea e Idromeccanica Lucchini è nato anche un modello di vertical farm mobile, chiamato “BoxXLand” per la coltivazione in container di prodotti orticoli in verticale e fuori suolo a ciclo chiuso. Entrambi i modelli possono essere utilizzati per riqualificare intere aree periferiche degradate, stimolando la nascita di distretti agroalimentari avanzati.

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