Ecosistema Urbano 2024, manca una strategia nazionale

Il rapporto di Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore sulle performance ambientali delle città. In miglioramento molte città al nord, Reggio Emilia prima in classifica, mentre sud e centro della Penisola faticano a tenere il passo. Cosenza si conferma in controtendenza  
Smog e traffico nelle metropoli italiane ANSA / Paolo Salmoirago

Anche quest’anno arriva puntuale il report di Legambiente sulle performance ambientali della città italiane, in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore. 20 gli indicatori presi in esame, distribuiti in 6 aree tematiche: aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano, energia. 

Le metropoli non godono di ottime posizioni. In affanno Milano (56esimo posto), Napoli (103esima), e Roma. La Capitale migliora raggiungendo il 65esimo posto, dall’89esimo dello scorso anno.

L’Emilia Romagna è la Regione con più capoluoghi green, soprattutto fra le top ten, con Bologna unica grande città (lo scorso anno era 24esima) con un salto di qualità dovuto, soprattutto, alla raccolta differenziata (passata dal 62,6% al 72,9%). Al Sud, unica eccezione è Cosenza che conquista il 13esimo posto.

Fra i 106 capoluoghi monitorati, sorprende Reggio Emilia come migliore città, superando Trento e Parma rispettivamente al secondo e terzo posto. A seguire oltre il podio troviamo Pordenone, Forlì, Treviso, Mantova, Bologna, Bolzano, Cremona.

La città emiliana capolista risale la classifica passando dal quinto posto dello scorso anno al primo, distinguendosi in particolare per il suo impegno nella raccolta differenziata (salita nel 2023 all’83,8%), nella lotta allo smog, ma anche per essere la regina della bici con la più ampia rete ciclabile, 48,14 metri equivalenti di piste ciclabili ogni 100 abitanti.

Il capoluogo registra anche un calo dei consumi idrici pro-capite (dai 130 l/ab/giorno ai 127) e l’aumento sia dei passeggeri trasportati dal servizio di tpl (dai 91 viaggi pro-capite annui dello scorso anno ai 102), sia dei metri quadrati di suolo a disposizione dei pedoni (da 52,8 mq/abitante dell’anno passato a 56,4).

Il centro Italia se la cava, con Macerata (23esima), Siena (26) e Livorno (29) tra i capoluoghi che si piazzano meglio in classifica. Male, invece, il Meridione con otto capoluoghi tra le ultime 10 della graduatoria: Caserta (98esima), Catanzaro (99), Vibo Valentia (101), Palermo (102), Napoli (103), Crotone (104), Reggio Calabria (105), Catania (106) che lo scorso anno era penultima.

Dicevamo, da segnalare invece Cosenza (13esima) che pur peggiorando leggermente, è l’unica città del Sud nelle prime 15 posizioni, seguita al 24esimo posto da Cagliari.

La fotografia scattata da Ecosistema Urbano 2024 mette in evidenza come in Italia le performance ambientali delle città viaggino a velocità e con tempi di applicazione troppo diversi e su cui occorre accelerare il passo. A pesare sulle performance ambientali i ritardi nel contrasto alla crisi climatica, i problemi cronici irrisolti – come smog, inquinamento, consumo di suolo – i ritardi su rigenerazione urbana, efficienza energetica, mobilità sostenibile, e poi gli impatti dell’overtourism. Temi sui cui servono interventi più incisivi.

Secondo Legambiente serve un green deal made in Italy per le città che abbiano al centro una strategia nazionale urbana che non lasci soli i comuni nell’affrontare i problemi cronici ambientali, la crisi climatica, ma anche Il fenomeno dell’overtourism.

«Per città più sostenibili, resilienti e sicure – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – serve un’azione congiunta a livello nazionale e territoriale da parte del Governo, delle Regioni e dei capoluoghi di provincia. Oggi, purtroppo, i temi ambientali sono i grandi dimenticati dall’agenda politica, che affronta i temi legati alla sicurezza dei cittadini, solo in riferimento ai fenomeni migratori, ma serve affrontare questo problema sotto tutti i punti di vista, senza lasciare da soli gli amministratori locali nella sua risoluzione».

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