Economia d’argento
Nel corso degli ultimi anni sta emergendo il concetto di economia d’argento (in inglese silver economy) che, secondo quanto definito in un documento della Commissione europea del febbraio 2015, rappresenta quelle opportunità economiche derivanti dalla spesa pubblica e privata legate all’invecchiamento della popolazione e, in particolare, ai bisogni specifici della popolazione sopra i 50 anni. In effetti, se una società che invecchia è una sfida per i decisori politici che hanno bisogno di migliorare la qualità della vita degli anziani, favorendo la loro inclusione nella società ed il loro coinvolgimento in attività economiche, attraverso lo sviluppo di politiche innovative (ambienti di vita e di lavoro, opportunità di lavoro per gli over 50, formazione permanente e prevenzione sanitaria), è anche vero che molte opportunità nascono grazie allo sviluppo di prodotti e servizi per soddisfare le esigenze di una popolazione che invecchia sempre di più, fatto che si può anche tradurre in crescita economica e nuova occupazione. La Commissione Europea ha iniziato ad affrontare il tema già nel 2006, con la comunicazione “Il futuro demografico dell’Europa, trasformare una sfida in un’opportunità”, riconoscendo l’importanza della questione anche con l’istituzione dell’Anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni nel 2012.
Secondo i dati resi noti dal Parlamento europeo nel 2015, in un rapporto di David Eatock, la popolazione dell’Unione europea (UE) sta invecchiando a causa della crescente longevità e dei bassi tassi di natalità. La Commissione europea, nella sua relazione 2015 sull’invecchiamento, prevede che l’Ue passerà dall’avere 4 persone in età lavorativa (15-64 anni) per ogni persona di età superiore ai 65 anni nel 2013, a solamente due persone in età lavorativa per ogni persona di età superiore ai 65 anni entro il 2060. Euromonitor, inoltre, prevede che il potere di acquisto globale delle persone di età superiore ai 60 anni raggiungerà i 15 miliardi di dollari entro il 2020, mentre è previsto un aumento di 1,8 punti percentuali entro il 2060 della spesa pubblica legata alle persone anziane, che è attualmente quasi al 20% del Prodotto interno lordo (Pil) dell’Ue.
Le nuove tecnologie hanno senz’altro un ruolo centrale nel promuovere l’economia d’argento, in quanto queste consentono di realizzare nuovi prodotti e servizi ma anche di abbassare i costi connessi all’invecchiamento, migliorando la vita dei cittadini più anziani e, allo tesso tempo, contribuendo a rilanciare l’economia. In particolare, pensiamo agli scenari che si aprono per l’eHealth, con il monitoraggio del paziente a distanza, le smart home (case intelligenti e connesse), i veicoli senza conducente, fino ai robot che potrebbero sostituire infermieri e badanti. Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione possono quindi essere di supporto alle istituzioni sanitarie, agli operatori sanitari ed ai pazienti in modi nuovi, A questo si aggiunge il mHealth (salute mobile), dove l’assistenza medica ed i servizi alla salute sono supportati da dispositivi mobili, la telemedicina, cioè l’insieme di quelle tecniche mediche ed informatiche che permettono la fornitura di servizi sanitari e la cura di un paziente a distanza (ad esempio effettuando un teleconsulto, praticando la teleradiologia, la telechirurgia, ecc.) e la teleassistenza, che riguarda servizi di assistenza a distanza attraverso l’uso delle nuove tecnologie (ad esempio, ponendo allarmi per problemi di salute a casa in modo da consentire agli anziani di fare una vita più indipendente). Infine, le nuove tecnologie consentono anche la progettazione di un nuovo spazio di vita per una popolazione che invecchia, concependo una smart home nella quale vengono adottate delle soluzioni per il controllo, il monitoraggio e l’automatizzazione delle funzioni in casa, spesso tramite il web o tramite delle applicazioni mobili, tra cui l’assistenza sanitaria ma anche la realizzazione di sistemi per ambienti di vita assistita (Ambient Assisted Living).
Oltre il sostegno a numerosi progetti ed iniziative, la Commissione Europea ha attivato, fin dal 2011, un partenariato europeo per l’innovazione sull’invecchiamento attivo e in buona salute. Il partenariato prevede la collaborazione tra la Commissione europea, i paesi dell’UE, le regioni, le aziende del settore, gli operatori sanitari e sociali e le organizzazioni che rappresentano gli anziani ed i pazienti e, tramite un apposito portale web, è possibile accedere ad una serie di informazioni, documenti, progetti, contatti e buone prassi sul tema. Lo scopo ultimo del partenariato è quello di aumentare di due anni la vita media dei cittadini europei entro il 2020, migliorando la salute e la qualità della vita degli anziani, supportando la sostenibilità e l’efficienza dei sistemi sociali e sanitari dei Paesi membri ed aumentando la competitività delle imprese europee che operano in questo settore.