Eclissi di umanità? Un bilancio del XX secolo
A poco più di un anno dall’11 settembre, la nostra attenzione è richiamata sul senso della vita e sul valore dell’essere umano. I fatti recenti ci allarmano, perché mostrano che non possiamo abbassare la guardia, pena la perdita di umanità e di civiltà. I crimini contro l’umanità e i genocidi nascondono, infatti, dietro esigenze politiche, sociali, militari, un fondo oscuro che è la negazione dell’umanità propria e altrui. L’eclissi di umanità ha un duplice volto: quello della vittima che la subisce, attraverso la violenza, la guerra e il “non riconoscimento”; quello dell’aguzzino che la impone, e nell’atto stesso dell’imporla, “nega” se stesso. L’eclissi di umanità è sempre in agguato, come mostra il secolo passato, più buio di quanto si potesse immaginare. Il nostro compito è di puntare sulla comprensione e sull’educazione alla verità, dal momento che «non comprendiamo mai abbastanza» (Bloch) e siamo sempre troppo timorosi della verità fino in fondo.
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