E spettacolo sia
“Come vi piace (As you like it)”, a Roma
Dodici attori e quattro musicisti per un affascinante viaggio sul tema dell’identità e del doppio. Una rappresentazione vitale, cinica e disincantata sul tema dell’amore e dell’inganno, una serie di riflessioni sull’esercizio del potere e sulla necessità di trovare un’alternativa ad un mondo corrotto e violento, espressione di una corte crudele dominata dal malaffare. Ancora una volta Shakespeare parla di noi, delle nostre malvagità, del nostro bisogno d'amore, ancora una volta ci racconta le nostre debolezze: e lo fa con quella sapienza che ci trascina da una scena all'altra in cerca di un indizio che ci indichi la via d'uscita dalle nostre ossessioni. La musica non è cornice ma è protagonista tra i protagonisti, lenisce la ferita d'amore, accompagna l'allegria e la scoperta, si fa intima con i luoghi del cuore. “Come vi piace (As you like it)”,di William Shakespeare, traduzione e adattamento Maurizio Panici e Alice Spisa, musiche originali dal vivo di Ambrogio Sparagna, con Camilla Alisetta, Anna Charlotte Barbera,Sergio Basile, Alessandro Federico, Massimiliano Franciosa, Massimiliano Iacolucci, Maurizio Panici, Rocco Piciulo, Daniele Pilli, Alessio Renzetti, Rocco Rizzo. A Roma, Teatro Parioli Peppino De Filippo,dal 15 a 25/1
“La serra” di Pinter, a Cesena
Debutta, in prima nazionale, con la regia di Marco Plini, il celebre testo Pinter scritto nel 1958, tenuto in un cassetto per oltre venti anni, e messo in scena con le opportune revisioni nel 1980. La serra rivela l'altra faccia della medaglia del rapporto fra chi comanda e chi ubbidisce, presentando l'ambiente di chi ha l'autorità per decidere e il disordine e la casuale anarchia che v’impera. Stupidi burocrati, inetti e spaventati, si nascondono dietro il loro ruolo impegnati soltanto in una guerra di successione per il potere, terrorizzati appunto dall'idea di perdere la loro piccola o grande rendita di posizione. Il testo si sviluppa tra la commedia surreale e il giallo, e il linguaggio di Pinter viviseziona i personaggi fino a chiarire inesorabilmente che il re è nudo, che dietro le oscure e cervellotiche manovre per il potere si celano solo piccoli uomini spaventati. “La serra”, di Harold Pinter, traduzione di Alessandra Serra, regia Marco Plini scene e costumi Claudia Calvaresi, suono Franco Visioli, luci Fabio Bozzetta. Produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione, Teatro Metastasio Stabile della Toscana. A Cesena, Teatro Bonci, dal 15 al 18/1;dal 22 al 25 all’Arena del Sole, Bologna; dal 27/1 al ½ al Teatro Franco Parenti, Milano; dall’11 al 22/2 al Teatro Metastasio, Prato.
“Tre sull’altalena”di Luigi Lunari a Palermo
Rappresentata per la prima volta nel luglio del 1990 dalla Compagnia dei Filodrammatici di Milano con la regia di Silvano Piccardi, è una delle più fortunate commedie italiane dell’ultimo ventennio. Tradotta in francese col titolo “Fausse adresse”, rappresentata nel 1994 al Festival di Avignone, poi a Parigi al Théâtre La Bruyère per 159 sere prima di intraprendere una lunga tournèe. Da allora la commedia è stata tradotta in 23 lingue e pubblicata in diversi paesi. A riproporla ora in Italia è il regista Alfio Scuderi. Tre uomini si ritrovano in una stanza. Il primo, un piccolo industriale, attende una donna come se si trovasse nella camera di un albergo; il secondo, un agente dei servizi, crede di trovarsi in un ufficio informatico; il terzo, uno scrittore, arriva per recuperare le stampe del suo libro, pensando di essere nell’ufficio della casa editrice. I tre uomini – giunti da porte differenti – non si conoscono. Il mistero si infittisce quando sembra che i tre non possano uscire se non dalla porta da cui sono rispettivamente entrati. Obbligati a passare una notte in quella stanza a causa dell’allarme antismog che impedisce loro di lasciare il locale, cominceranno a interrogarsi su quanto sta accadendo e a dare delle risposte all’enigma che li coinvolge. “I tre personaggi non hanno assolutamente nulla da dirsi – spiega l’autore -, i soli temi di cui quindi possono discutere sono i temi fondamentali dell’esistenza: vita e morte, libertà e costrizione, scienza e mistero, ragione e fede”. “Tre sull’altalena” di Luigi Lunari, regia di Alfio Scuderi, con Vincenzo Ferrera, Massimiliano Geraci, Fabrizio Romano e Antonio Puccia; scene e costumi di Daniela Cernigliaro, musiche di Mario Incudine. A Palermo, Teatro Biondo Stabile, Sala Strehler, dal 14 al 27/1.
“Il gabbiano” di Cechov a Roma
“Il percorso di Kostya è l'avvincente storia di un fallimento, un fallimento artistico ed umano – scrive la regista Fabiana Iacozzilli -. Tutto ha inizio con l'interruzione del suo spettacolo, momento in cui, in un solo istante, scivola nel vuoto della solitudine e tutti lo abbandonano proprio come accade nella vita. La sua solitudine, da questo momento in poi, è di struggente bellezza ed il suo continuo dialogo con la vita e con la morte, alla ricerca di un senso, è raggelante. Non sa come andare avanti, per continuare a vivere vorrebbe uccidere l'amore che prova per Nina ed invece finisce per "baciare la terra dove ha camminato la sua amata". È completamente vinto dalle passioni, odia quello che scrive e si uccide perché sa di non aver raggiunto nulla nella vita: essere uno scrittore geniale ed avere accanto a sè l'amore della madre e di Nina. E noi lo capiamo, lo capiamo profondamente, perché in fondo non è proprio l'amore l'unica cosa al mondo per cui valga la pena di vivere?“Il gabbiano”, di Anton Cechov, regia Fabiana Iacozzilli, scene Matteo Zenardi, luci Hossein Taheri, costumi Gianmaria Sposito, produzione La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello, in collaborazione con Compagnia Lafabbrica. A Roma, Teatro Vascello, dal 13 al 25/1.
La volata del ciclista Calò, a Catania
«Era un sogno che mi portavo dietro fin da bambino. Erano tempi duri, la bicicletta era un mezzo di trasporto per pochi facoltosi. Una bici da corsa poi… Ma la mia passione era troppo forte, così mi costruii la mia bici Montante per correre la mia prima corsa». Per la stagione "L'isola del teatro", approda lo spettacolo sulla lunga leggenda di Calogero Montante, il visionario imprenditore di biciclette, attivo nella provincia agrigentina del secondo dopoguerra. Una novità assoluta voluta dal direttore Giuseppe Dipasquale, che ha invitato lo scrittore e giornalista Gaetano Savatteri a trasporre per le scene il suo omonimo bestseller, pubblicato nel 2008 da Sellerio, insieme ad un racconto di Andrea Camilleri, che rievoca una pagina autobiografica a cavallo di una "bici" di Montante. La pièce si articola sul mito legato alla figura di un eroe siciliano, capace di scommettere, rischiare e vincere, affermandosi con la propria industria, nonostante fosse circondato da una Sicilia aspra, in un momento storico tra i più difficili. “La volata di Calò”, novità assoluta di Gaetano Savatteri, tratta dal romanzo omonimo (Sellerio, 2008), regia di Fabio Grossi, costumi e opere in scena Angela Gallaro, video di Mimmo Verdesca, luci Franco Buzzanca, con Mimmo Mignemi, Liborio Natali, Giorgio Musumeci, Lucia Portale, Mara Di Maura, il piccolo Alessandro Giorgianni e gli allievi della Scuola d'Arte drammatica del TSC "Umberto Spadaro". Produzione Teatro Stabile di Catania, media partner "La Gazzetta dello Sport". A Catania, Teatro Musco, dal 13 al 25 gennaio.