È Maria Tecchiati l’alunna più buona d’Italia

“Premio alla bontà Hazel Marie Cole” ad una bimba di Padova con una grave disabilità motoria e ad altri quattro piccoli alunni
maria tecchiati

È Maria Tecchiati, una bambina di nove anni iscritta alla classe IV della scuola primaria Forcellini, del VII Istituto comprensivo statale San Camillo di Padova, l’alunna più buona d’Italia. A lei, infatti, è stato assegnato il “Premio alla Bontà Hazel Marie Cole onlus” di Trieste per la dolcezza, l’impegno e l’entusiasmo con cui partecipa alla vita scolastica dal lettino della sua casa, dove è costretta a causa di una grave forma di disabilità motoria. Premiati anche altri quattro bambini, segnalati dalle rispettive scuole come modelli di comportamento per i compagni: Anna Colella di Taranto, Arianna Gualducci di Faenza (RA), Cristina Sucameli di Quartu S.Elena (CA) e Tommaso Valente di Foggia.

 

Maria Tecchiati, in particolare, segue le lezioni in videoconferenza, tramite internet grazie al progetto “Scuola a distanza”, che prevede l’utilizzo di due postazioni informatiche dotate di programmi per il controllo remoto che consentono alle maestre di predisporre dall’istituto scolastico le schede di lavoro per Maria e, contemporaneamente, di controllare i suoi compiti. Da quest’anno, inoltre, grazie alla Biblioteca digitale Aid, con sede a Bologna, vengono utilizzati i testi scolastici in formato pdf.

 

Attraverso il computer Maria può interagire e, durante la ricreazione, giocare con i compagni: si realizza così una fattiva socializzazione ed integrazione scolastica. La bimba, che ha normali capacità intellettuali, si distingue per l’impegno e l’entusiasmo contagioso con cui segue la stessa programmazione didattica della classe, ottenendo ottimi voti in tutte le materie. Un merito particolare hanno l’insegnante di sostegno Jolanda Juliani e le insegnanti di classe Manuela Cajati, Elena Biasin ed Elena Mazzon per la professionalità e l’affetto con cui hanno saputo elaborare una originale ed efficace modalità d’insegnamento, affiancate dall’esperto in informatica Oscar Muratori e dalle psicopedagogiste Ines Guadagnini e dott.ssa Modenese.

 

La Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, inoltre, ha recentemente stanziato un significativo contributo per l’acquisto di nuovissime ed efficienti attrezzature informatiche.

 

La cerimonia di premiazione si è svolta presso la scuola primaria Forcellini, dove gli alunni hanno fatto una grande festa per Maria. Erano presenti i rappresentanti degli enti che, in sinergia con la famiglia di Maria, hanno contribuito alla realizzazione del progetto “Scuola a distanza”: per il VII Istituto comprensivo statale “San Camillo” la dirigente scolastica Ornella Sturz e la sua vice Brunino, per l’Ufficio scolastico provinciale la referente Maria Pia Dalla Nora e il responsabile del Centro D.A.R.I. Aurelio Micelli, per il settore Servizi scolastici del Comune di Padova l’assessore Piron, per il settore Servizi sociali l’assessore Verlato e il direttore Panizzolo per il Distretto 1 dell’U.L.S.S. 16 e la responsabile del “Punto unico di accoglienza cure domiciliari” Lorella Miconi, nonché la caposala Francesca De Marchi, per il Presidio di riabilitazione “La nostra Famiglia” di Padova il fisioterapista Andrea Menon, per il centro Efesto di Loreggia Lucia Guderzo e Antonio Stefanile.

 

Poi il presidente del “Premio alla Bontà Hazel Marie Cole Onlus”, Aldo Pianciamore, si è recato a casa di Maria e le ha consegnato il “Premio alla bontà – L’alunno più buono d’Italia” consistente in una polizza assicurativa di mille euro, trecento euro in contanti, una pergamena ed una medaglia ricordo.

 

È stato un momento di grande gioia per tutta la famiglia e, in particolare, per la sorellina Veronica, sempre molto unita a Maria in tutti i frangenti della vita quotidiana. Si tratta di un riconoscimento molto prestigioso che viene conferito annualmente, da oltre dieci anni, agli alunni che si sono particolarmente distinti per il proprio impegno a favore degli altri. Maria è stata scelta perché è un ottimo esempio verso i compagni e perché dimostra che la disabilità non deve mai essere un limite per l’espressione di quello che la persona ha dentro, riuscendo a trasmettere agli altri l’affettuosità e la purezza del cuore. Affronta i problemi senza mai lamentarsi e con positività, pensando con slancio al futuro ed arrivando al punto di infondere fiducia e coraggio a chi le sta vicino.

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