E’ l’ora di Lloyd

Negli ultimi metri prima di tagliare il traguardo ti passa per la testa di tutto...
Lloyd

La sesta tappa del Giro d’Italia da Fidenza a Marina di Carrara (172km), porta la firma di un giovane corridore australiano che da qui a pochi giorni soffierà sulla torta dove troverà ventisette candeline, l’età della maturità per un ciclista. Un piccolo capolavoro di intelligenza tattica e resistenza fisica che porta la firma di Matthew Lloyd, giovane “canguro” che indossa la maglia della Omega Pharma – Lotto.

 

Poca la pianura oggi… Ma tanti sono stati gli attacchi e i tentativi di fuga. Lloyd ha “imbroccato” l’attimo giusto nel giorno ideale al km 45 di corsa, trovando in Rubens Bertogliati (Androni Giocattoli – Diquigiovanni) un valido alleato. Salite e discese su e giù per gli Appennini, i due corridori sembrano inseparabili, capiscono che hanno bisogno l’uno dell’altro se vogliono portare a termine l’impresa. Così succede che Bertogliati è vittima di una foratura e Lloyd lo aspetta senza tanto indugiare, come se fossero due vecchi amici.

 

Dietro intanto dal gruppo evadono una manciata di corridori. Ai meno venti dall’arrivo in prossimità del gran premio della montagna di Bedizzano i due al comando contano una dote di vantaggio di un minuto e trenta secondi. Lloyd capisce che è l’attimo buono e apre il gas, lasciando sul posto il compagno di avventura e si invola tutto solo verso Carrara. La prima grande vittoria della carriera.

 

Negli ultimi metri prima di tagliare il traguardo ti passa per la testa di tutto. Tanti “flash”, tutti i sacrifici e le sconfitte ingoiate prima di arrivare lì e capisci che tutto aveva un senso.

 

Lloyd scende dalla bici e si asciuga il viso ma, oltre al sudore ci sono le lacrime. L’italiano è approssimativo ma, le emozioni sono chiare: “Oggi sempre su e giù, sono contento, il Giro ha qualcosa di romantico!”. Complimenti!

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons