E’ già ieri

Sotto questo titolo paradossale, il giovane autore Giulio Manfredonia presenta il suo secondo film, rifacimento di uno americano, di dieci anni fa, Ricomincio da capo. Essendo una coproduzione italo-spagnola, vi recitano anche attori spagnoli, tra cui Goya Toledo, ma il ruolo principale è affidato ad Antonio Albanese, che ormai conosciamo, anche attraverso la tv, per la sua genialità e la propensione a cogliere gli aspetti più drammatici della vita, che accosta di continuo a quelli buffi, con gusto tipicamente cabarettistico. Albanese è un conduttore televisivo di un programma dedicato alla natura, egoista e burbero. Quando il suo direttore lo manda in una delle isole Canarie a riprendere delle cicogne, esegue l’incarico con una insofferenza per quanti incontra; ma un destino severo, eppure sapiente, gli ripresenta ogni giorno le stesse circostanze. Si trova, così, intrappolato in un tempo che non procede. Forse il ritmo del racconto può risultare non del tutto scorrevole, a causa dell’insistenza con cui sono presentati la ripetitività dei giorni e il senso di claustrofobia che ne deriva. Tuttavia il significato esistenziale che si viene evidenziando risulta i n t e r e s s a n t e , forse perché ci viene spontaneo associare il blocco del tempo al ritardo della crescita personale, quando uno si chiude nell’egoismo. La trasformazione dell’atteggiamento del protagonista procede per gradi e un primo tentativo di generosità, superficiale e interessata, fallisce, finché l’apertura agli altri non diventa davvero sincera. Scenette gustose ci mostrano Albanese inventare sempre nuovi stratagemmi per rallegrare un simpaticissimo vecchietto povero o aiutare un’anziana locandiera nei suoi lavori. Ma c’è anche una giovane biologa, di cui conquisterà il cuore solo quando sarà completamente cambiato. Regia di Giulio Manfredonia; con Antonio Albanese, Goya Toledo, Fabio De Luigi.

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