È finita la festa

Domenica ha chiuso l’undicesima edizione della Festa di Roma. Diciotto per cento in più di pubblico, aumentata la presenza del 39 per cento della stampa
Festa Roma

Passerelle di star osannate, da Meryl Streep a Tom Hanks a Viggo Mortensen ad Oliver Stone, meno gli italiani, anche se Jovanotti ha fatto le sue corse e Benigni le sue acrobazie. Benigni che, fra il resto, dopo la visita a Barack Obama con Matteo Renzi, ha chiuso il 23 con un suo show esilarante: dopo undici anni, ha annunciato un suo nuovo film “divertente”. Non parliamo della solita mondanità molto romana, di certi incontri formali, di voglia di esibizionismi da parte dei soliti e solite poco noti.  Gente se n’è vista, scolaresche e giovani in testa, giulivi fin troppo (forse anche perché non erano in classe…).

Quanto ai film va dato atto ad Antonio Monda di aver operato scelte migliori rispetto al passato. Che il pubblico abbia premiato un lavoro utopico, fantasioso come Captain Fantastic, interpretato da Mortensen  e da una schiera di ragazzi-attori è un bel segno. Primo, perché il film è bello e merita, e poi perché fa parte delle sezione Alice in città. Da sempre quella più innovativa e veramente originale della festa-festival.

 

Ma non bisogna dimenticare altri lavori che speriamo rivedere: Manchester by the sea di Lonegan, per chi scrive un film imperdibile, emozionante e sobrio sulla tragedia di un padre e poi i lavori di Wajda,  Jenkins (Moonlighit), Streker (Noces) di cui abbiamo  già parlato. E fra gli italiani Naples ’44 di Patierno e Sole cuore amore di Daniele Vicari. Mostre, dialoghi, incontri, feste e passerelle. Tutto a posto quindi?.

Diciamo che la festa sta trovando faticosamente la sua personalità. Certo, ci sono problemi di sale e per fortuna l’anno prossimo ci sarà la Santa Cecilia, 2800 posti, a partire al 24 ottobre (la data è stata spostata, ma non sarà troppo vicina a Torino?). Poi occorre che la città la senta davvero come la “sua festa” – quest’anno è stato anche attivato il carcere di Rebibbia e poi si è scesi sino ad Ostia – e non solo della gente di cinema. Forse un colpo d’occhio di meno alla mondanità e di più a tutti i quartieri di Roma, sindaca permettendo. Quanto alla qualità dei film, c’è solo da proseguire, siamo sulla buona strada.

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