È festa per Maria Maddalena, santa della misericordia
Maria di Magdala la donna che fu prima testimone oculare della resurrezione di Cristo risorto e ne diede l’annuncio ai discepoli da oggi verrà festeggiata come tutti gli apostoli e la sua celebrazione liturgica sarà elevata al grado di festa nel Calendario Romano generale come spetta ai primi seguaci di Gesù. È stato papa Francesco a volere il decreto che di fatto la considera apostola degli apostoli per aver dato testimonianza dell’avvenimento centrale della fede cristiana.
«La decisione si iscrive nell’attuale contesto ecclesiale, che domanda di riflettere più profondamente sulla dignità della donna, sulla nuova evangelizzazione e sul mistero della misericordia divina» precisa Arthur Roche, segretario della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei Sacramenti, incaricato di stendere il documento. «Santa Maria Maddalena è un esempio di vera e autentica evangelizzatrice, ossia, di una evangelista che annuncia il gioioso messaggio centrale della Pasqua».
I vangeli ce la presentano ai piedi della croce assieme a Giovanni. Insieme hanno sentito il grido di Gesù: «Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato» e lo hanno visto morire. Ed insieme si trovano a testimoniarne la resurrezione perché dopo l’annuncio di Maria di Magdala, Giovanni corre al sepolcro con Pietro e quella tomba è vuota. Giovanni nell’ultima cena appoggiando il capo sul petto di Gesù aveva ascoltato il battito del cuore di un Dio; Maria Maddalena quel Dio lo ha incontrato nella nuova creazione perché nelle miserie che avevano angustiato la sua vita aveva incontrato l’amore misericordioso e la rinascita.
Papa Francesco ha voluto questa festa proprio nell’anno del Giubileo della Misericordia «per significare la rilevanza di questa donna che mostrò un grande amore a Cristo e fu da Cristo tanto amata».La tradizione ecclesiale in Occidente, identifica nella stessa persona Maria di Magdala e la donna che versò profumo nella casa di Simone: la peccatrice.
Maria Maddalena fa l’esperienza più piena della libertà perché ha sperimentato il peccato e ha toccato l’amore ed è a questo amore che lei consegna le sue miserie, umane e spirituali. Chiara Lubich nella sua esperienza spirituale ben tratteggia l’esperienza della misericordia soprattutto quando sembra che dolori, stati d’animo oscurino certezze e annebbiano la vista: serve un atto di volontà e il coraggio di donare le miserie a Dio. In una lettera ad una ragazza abbattuta per le sue infedeltà scrive: «Perché invece di guardare alla tua anima non guardi alla Sua sete di consumare, annullare miserie? Quanto poche sono le anime che comprendono questo. E perciò si tengono nell’anima un putrido letamaio, che dato a Gesù, potrebbe essere trasformato in Misericordia! Che è fuoco!». (A. Triggiani. "Gesù Abbandonato, ethos dell'uomo nuovo nel carisma di Chiara Lubich" Città Nuova, 2015).
Maria Maddalena è stata un’anima che si è totalmente consegnata a questo fuoco diventandone una testimone nei secoli.