È ancora emergenza
Le notizie che arrivano dalla Costa d’Avorio non sono per nulla rassicuranti. È iniziata una seconda ondata di combattimenti e quella che sembrava una possibile tregua si è trasformata in una cruenta ripresa delle ostilità, fomentate, a quanto è dato di capire, da interessi esterni anche al paese. Si è perciò ripiombati in una situazione di guerra. La popolazione si dirige dalle zone occupate dai ribelli al nord, al centro e all’ovest verso le città del sud. Le persone, senza più lavoro né un tetto proprio, hanno bisogno di cure mediche, ma soprattutto di cibo e vestiario; gli studenti vivono i disagi di chi è costretto ad interrompere gli studi, le famiglie vengono a trovarsi senza più notizie gli uni degli altri. Quelli dell’ovest stanno scendendo verso il sudovest arruolando a forza nelle proprie file i giovani che incontrano nella loro strada, indipendentemente dalla loro adesione, e l’esercito non riesce a fermarli. Ad Abidjan per il momento c’è calma, anche se l’obiettivo dei ribelli è di arrivare in città, dove ha sede il governo. La strada per la città di Man, dove si trova la Cittadella del Movimento dei focolari, è impraticabile da settimane e non si può comunicare direttamente, essendo interrotte le linee telefoniche. Anche le linee elettriche subiscono interruzioni. Sappiamo che di recente in città sono state saccheggiate dai ribelli varie abitazioni e oltre duemila persone hanno cercato rifugio nella Cittadella “Victoria”. L’acqua e il cibo ormai scarseggiano. Augusto Parody, corresponsabile del Movimento dei focolari e referente per i progetti dell’Amu, è l’unico medico rimasto in città a parte il personale della Croce Rossa Internazionale ed ha un gran lavoro per curare feriti e ammalati che giungono da tutte le parti. A causa dei combattimenti arrivano nella Cittadella, con sempre maggior frequenza, soldati anche gravemente feriti e persone che, a motivo dell’acqua non potabile, presentano gravi sintomi di dissenteria. Mancano ormai sia il materiale di sutura che i medicinali vari. Anche ad Abidjan, dopo i momenti di paura e di tensione a seguito degli attacchi subiti, la situazione si fa ogni giorno più drammatica. Dalle zone occupate accorrono migliaia di profughi. Per il momento è stato possibile procurare qualche aiuto materiale e sostegno a coloro che si sono rifugiati nella città. Soprattutto si offre amicizia e condivisione ai rifugiati e ai poveri, che abitano nei quartieri della periferia della metropoli, costretti a sfollare in tutta fretta dalle loro capanne, considerate nido di ribelli. I giovani del movimento hanno organizzato momenti di incontro tra stranieri e ivoriani per cercare insieme di aiutare chi era più nel bisogno. È già in corso tra gli stessi ivoriani una piccola operazione in favore di Man, con le scarse risorse di cui dispongono, anche per rispondere alle necessità più urgenti. Sembra aprirsi un barlume di speranza nella ricerca della pace e si spera che si possa fare qualcosa in tempi brevi per scongiurare drammi ancora più gravi. Il governo francese ha promosso un incontro a Parigi tra tutte le parti in conflitto. Va però tenuto conto che i ribelli sono divisi in quattro gruppi diversi, per cui risulta difficile convogliarli in un unico fronte nella ricerca di un dialogo costruttivo. Oltre all’azione politica è urgente la pacificazione dei cuori che chiede tempi lunghi. Occorre rieducare gli animi del maggior numero di gente possibile ai valori della giustizia e dell’amore, sui quali si basa la vera pace, e credere nel valore della solidarietà in nome della fratellanza universale. COME PARTECIPARE Per far fronte alle impellenti necessità di viveri, medicinali, materiale sanitario, acqua potabile e vestiario, l’Amu in collaborazione con Movimenti Famiglie Nuove, Gioventù Nuova e Umanità Nuova lancia una sottoscrizione. I contributi possono essere inviati all’Associazione “Azione per un mondo unito – Onlus” – Corso Vittoria Colonna 78/B – 00047 Marino (RM) indicando nella causale “Emergenza Costa d’Avorio” mediante il versamento sul c/c postale n. 81065005 o tramite c/c bancario n. 640053 presso Sanpaolo IMI, Filiale di Grottaferrata (RM) ABI 01025 CAB 39140. Ma, l’operazione non si fermerà all’emergenza: bisognerà, cominciando da Man, la zona più colpita, già fin d’ora pensare a progetti di ricostruzione (avvio di piccole attività economiche, attività formative, ripristino delle strutture e delle attrezzature, realizzazione di pozzi…).