È anche tuo figlio!
Un giorno ho ricevuto una telefonata da una conoscente che mi ha confidato di aspettare un bambino. Aveva un’età avanzata, due figli grandi ed il marito non voleva assolutamente che portasse avanti questa gravidanza. Era confusa, si sentiva incapace di andare contro la sua famiglia… Le ho detto parole che mi venivano dal cuore, diverse da ciò che sentiva attorno a sé, assicurandole il sostegno mio e anche della mia comunità, purché dicesse sì alla vita. Le ho ricordato che Dio ha un disegno su ciascuno di noi, su ogni suo figlio che viene al mondo. E se diventasse un santo? Ti sentiresti di privare la famiglia umana di questo dono? è stata la domanda con cui l’ho lasciata, in attesa di conoscere la sua decisione. Nei giorni seguenti ho pregato perché avesse la luce per scegliere ciò che doveva fare. E quando si è rifatta viva, era per dirmi che, d’accordo con i suoi, voleva portare avanti questa gravidanza, certa che noi l’avremmo aiutata nei momenti di debolezza. Tra varie incertezze per la sua salute, è nato Francesco, un bambino bellissimo, sano. Da allora spesso quella signora mi ripete: È anche tuo figlio! . N.L. – Italia Quando sono rimasta incinta della quarta figlia abitavamo in una piccola casa che non aveva spazio nemmeno per un altro lettino. Provavo una grande sospensione e paura per il futuro, anche perché la nostra situazione economica era molto difficile. Mi dicevo però di non preoccuparmi, ma di gettare ogni sollecitudine nel cuore del Padre, che pensa persino agli uccelli dell’aria… Così mio marito ed io abbiamo chiesto a lui ciò che serviva per questo nuovo figlio, abbandonandoci nelle sue mani. Alcuni giorni dopo una vicina di casa, che aveva saputo della mia gravidanza, è arrivata portandomi il corredo di una sua nipotina e persino la culla e il materasso! Era veramente il centuplo promesso dal Vangelo. Sopportando con pazienza la disapprovazione dei nostri famigliari ed amici per ogni bambino che nasceva, abbiamo sempre sperimentato la paternità di Dio, che in mille modi ha provveduto alle nostre necessità, sia per la nascita degli altri tre figli, sia per la ristrutturazione della nostra casa. Oggi i figli più grandi incominciano a lavorare e nulla veramente ci è mai mancato. L. F. – Brasile Un giorno un bambino è venuto a chiedermi qualcosa da mangiare. Mia madre, molto ammalata, stava riposando. In quel tempo l’unica cosa che lei riusciva a mangiare erano le pere cotte. Quel bambino, vedendone due sul tavolo, me le ha chieste. Non potevo dire di no a Gesù e, pur sapendo che non c’era altro per la mamma, gliele ho date. Poi mi sono abbandonata alla volontà di Dio, continuando a fare quello che stavo facendo. Più tardi la mamma si è svegliata, e non avendo niente da darle per la merenda, stavo per essere presa dall’ansia, quando ha suonato il campanello: era una conoscente che ci portava due chili di pere! D. – Thailandia