I due volti di Dickens

La vita complessa e contraddittoria del geniale scrittore inglese dell’Ottocento.
Charles Dickens alla sua scrivania (1858).

Charles Dickens nasce a inizio ’800. La rivoluzione francese e quella industriale hanno trasformato la società. Ci sono l’euforia per le nuove macchine e il bisogno di energia. Nelle miniere si scava il carbone. Le colonie e la flotta assicurano all’Inghilterra materie prime. Ci sono esplosione demografica, disponibilità di manodopera per i tanti contadini che lasciano le campagne. Ci sono capitali e imprenditori disposti a rischiare. Marx, Darwin e Maxwell stanno per tirar fuori teorie che cambieranno le prospettive del mondo.

Charles vive in quest’epoca. È secondo di 8 figli. Quando ha 12 anni, suo padre viene rinchiuso in prigione per debiti. Gli tocca così lavorare in una fabbrica, sporca e infestata dai topi, per incollare etichette su flaconi di lucido per scarpe. L’esperienza segna la sua vita, e sarà ispirazione per tante sue storie. Anni dopo riesce a darsi alla sua passione, la scrittura. Fa la gavetta: stenografo, reporter parlamentare, giornalista, scenografo, infine romanziere. Charles dimostra un talento sovraumano, che lo porterà a diventare il più celebre scrittore inglese dell’800 dopo Shakespeare.

Illustrazione della cittadina di Canterbury, come descritta nel romanzo “David Copperfield”.
Illustrazione della cittadina di Canterbury, come descritta nel romanzo “David Copperfield”.

Il successo è travolgente. Oliver Twist, La Bottega dell’Antiquario, David Copperfield sono pubblicati a puntate sulle riviste. Le folle ne attendono l’uscita e corrono a casa per incollarsi alle pagine. Parla al cuore della gente, usa le loro parole. Conosce d’istinto la loro psicologia, mette il dito nelle piaghe più scottanti. Dimostra tenerezza per i tanti a cui la sofferenza non dà tregua. Dipinge la bassezza umana, ma si fa cantore dei buoni sentimenti. Nei finali dei suoi romanzi appare la convinzione cristiana della speranza, la certezza che presto o tardi la giustizia del cielo interviene.

A 37 anni, mentre scrive il suo capolavoro David Copperfield, racconta ai figli la Storia di Gesù, che diventerà poi il libro di educazione religiosa per i fanciulli britannici. Già prima, con A Christmas Carol, aveva risvegliato nelle coscienze inglesi l’affetto per il Natale. In ogni casa inglese, oltre alla Bibbia, c’è la pila dei libri di Dickens.

Ellen Ternan.
Ellen Ternan.

Ma dai 45 anni fino alla morte, avvenuta a 58 anni, Dickens ha una doppia vita. L’opposto dei buoni valori vittoriani di cui si fa paladino nei romanzi. È all’apice del successo, con una famiglia esemplare, una moglie devota e intelligente, 10 figli e due grandi case, quando s’innamora perdutamente di un’attrice diciottenne, Ellen Ternan. Dickens vuole disfarsi della moglie, cerca di farla passare per pazza, l’accusa di essere psicologicamente instabile e di non accudire i figli. Scrive questo sulla stampa per avere dalla sua il grande pubblico che lo adora. E che ovviamente gli crede e ritiene che la donna non sia più la degna compagna di un uomo di tale genio. Ottiene il divorzio e, secondo la legge di allora, anche la custodia dei figli, meno il più grande che va a vivere con la mamma. Charles vieta ai figli che stanno con lui di incontrare la madre. La cognata Georgina si schiera dalla sua parte, contro la sorella.

Catherine Hogarth Dickens
Catherine Hogarth Dickens

Quello con Nelly sarà un amore clandestino. Così vogliono entrambi. Considerano la loro relazione un delitto contro i buoni sentimenti del vittorianesimo. Quando Dickens è accusato pubblicamente di avere un legame con una misteriosa attrice, risponde sul Times proclamandosi innocente. Nelly diventa una donna invisibile, ma sempre accanto a lui. Si dice che abbiano avuto un figlio, che poi scompare di scena. Negli ultimi 13 anni, la vita dello scrittore è cosparsa di bugie e segreti. Dopo la morte di Dickens, Nelly si sposerà, avrà due figli, traumatizzati quando verranno a sapere della relazione della loro mamma col grande scrittore. Lei non aveva mai detto una parola.

Che dire di questi due volti? È indubbio che Dickens si sia comportato in modo meschino, e oggi c’è attenzione a riabilitare la figura di sua moglie Catherine. D’altro lato è indubbio che egli abbia lasciato all’umanità capolavori immortali, che ancora oggi aprono il cuore ai più nobili sentimenti umani e cristiani. E allora? Vengono in mente le parole che lo scrittore gallese Dylan Thomas mise sulla bocca del reverendo Eli Jenkins, nel pezzo radiofonico Under Milk Wood (Sotto il Bosco di Latte). Il prete ogni sera benediceva il suo villaggio dicendo: «Non siamo del tutto cattivi o buoni / Noi che viviamo le nostre vite sotto il Bosco di Latte / Ma tu Signore sarai il primo / A vedere i nostri lati migliori, non i peggiori».

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