I due siti web del processo Pfas

Il primo è più strettamente legale e giudiziario. Il secondo privilegia un’ottica più globale che include anche gli aspetti sanitari e sociali
Pfas
ANSA/ GREENPEACE ITALY

L’inizio a Vicenza del processo per il caso Pfas non ha solo impresso un’accelerata alla questione sotto il profilo giudiziario, ma anche stimolato la creazione di strumenti a cui fare riferimento per conoscere il caso: è infatti on line il nuovo sito di informazione e approfondimento sui temi legati all’inquinamento da Pfas, https://www.processopfas.it/.

Si tratta di un’iniziativa voluta dalle società idriche che si sono costituite parti civili contro i (presunti, non essendoci ad oggi alcuna sentenza di colpevolezza) responsabili del disastro ambientale che ha colpito le province di Padova, Vicenza e Verona. All’interno del sito si potranno monitorare l’andamento del processo, e tutte le informazioni inerenti al tema tanto sentito dalle comunità locali.

Nel portale sono disponibili le sezioni dedicate alle inchieste e al processo che verrà seguito con un resoconto dettagliato ad ogni udienza, la rassegna stampa, i progetti e gli investimenti; nonché, più in generale, notizie inerenti questo tema.

A ricevere l’incarico di gestire il sito è stata The Skill, società attiva a livello nazionale nella comunicazione di vicende mediatico giudiziarie, che seguirà le fasi del processo informando le comunità locali attraverso il nuovo sito.

«Questo sito nasce con l’obiettivo di rappresentare un canale di informazione trasparente in merito alla vicenda Pfas, consentendovi di tenere monitorato l’andamento del processo. È un sito d’inchiesta, perché intendiamo anche lavorare per trovare tutte le notizie utili a dare una rappresentazione chiara, precisa e completa di quanto avviene giorno per giorno nei nostri territori – hanno scritto nella presentazione del sito i quattro presidenti delle società idriche Piergiorgio Cortelazzo (Presidente acquevenete), Angelo Guzzo (Presidente Viacqua), Roberto Mantovanelli, (Presidente Acque Veronesi) e Renzo Marcigaglia (Presidente Acque del Chiampo) –. Fin dall’inizio dell’emergenza Pfas siamo costantemente in prima linea, impegnandoci per fornire acqua controllata e sicura in tutte le case».

In prima linea nel fare informazione e nel seguire il processo ci sono sempre naturalmente anche le Mamme No Pfas: in 96 si sono costituite parte civile, e tramite il loro nuovo sito www.mammenopfas.org e la loro pagina Facebook continuano l’opera di diffusione di notizie e informazioni, promozione di iniziative e incontri (almeno per ora) online, e di monitoraggio degli sviluppi della vicenda.

Due siti dunque con un focus diverso e per certi aspetti complementare – l’uno più strettamente legale e giudiziario, l’altro che privilegia un’ottica più globale che include anche gli aspetti sanitari e sociali – ma che servono al medesimo scopo di tenere la popolazione informata.

Ricordiamo che recentemente la procura di Vicenza ha unificato i due procedimenti Pfas1 e Pfas2 (la prima indagine riguarda lo sversamento di Pfas fino al 2013, la seconda vede i manager imputati per lo sversamento di cC6o4, GenX fino al 2017 e per la bancarotta di Miteni spa di Trissino) e chiesto il processo per 15 manager, tra cui anche vertici di Mitsubishi Corporation.

La prossima udienza è fissata per il 13 aprile.

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