Aveva diretto uno splendido film su un agente della Stasi, Le vite degli altri. Ora, Florian Henckel von Donnesmarck si butta sulle star hollywoodiane e ne esce un triller poliziesco e sentimentale con protagonisti Angelina Jolie e Johnny Depp (nella foto). Lei è un agente segreto, lui non lo sa, fa il turista svagato in una Venezia da cartolina che piace però tanto agli americani. Tra alberghi fastosi, miliardari e spie, la coppia si trova alla prese con inseguimenti, sparatorie e poliziotti italiani (Alessio Boni, Daniele Pecci, Christian De Sica, Raoul Bova, Nino Frassica: ci sono tutti) severi, ma anche bonaccioni o perfidi.

 

I due amoreggiano, ma non troppo. Depp è quasi bolso, con la faccia gonfia e la Jolie trasuda vanità da tutti i pori. Insomma, un film-cartolina, con la comparsata dei nostri italiani. Però c’è ritmo e per chi ha voglia di (quasi) due ore di assoluto disimpegno e di due star che giocano a fare le star, è un buon pomeriggio di riposo.

 

In un mondo migliore 

Se l’avete perso, recuperatelo, perché è uno dei film più belli dell’anno. Susanne Bier, danese risoluta, racconta la storia di due famiglie attraverso gli occhi di due ragazzini. Elias, figlio di un medico in Africa, in crisi con la moglie, è il bersaglio dei bulli della scuola. Christian, tornato col padre in Danimarca, ha trasformato il dolore per la morte della madre in silenziosa rabbia repressa. I padri cercano il dialogo, ma i figli si chiudono.

 

I due ragazzi fanno amicizia: Christian spinge Elias ad una vendetta contro la società, e il sangue viene evitato all’ultimo minuto.

 

Straordinari i dialoghi, patetici e intensi, in un film dai molteplici temi in cui la Bier, come sempre, va alla radice dei problemi. Senza enfasi, con uno stile asciutto e riprese di natura che da sole valgono un autentico personaggio in un film esistenziale e morale di notevole spessore umano.