Il ritorno di Virzì

Grande attesa per Ella & John, regia di Paolo Virzì, con due attori come Helen Mirren e Donald Sutherland e una pellicola di animazione, già nelle sale, Leo da Vinci, Missione Monna Lisa per  bambini, ragazzi e adulti non spocchiosi

Anche se le sale sono quasi deserte, l’Italia fa uscire continuamente nuovi film. Qualcuno galleggia anche bene, come Ozpetek (4 milioni e passa di euro) e Milani (6 milioni e oltre), cioè Napoli velata e Come un gatto in tangenziale, commedia romanocentrica periferica. Questa settimana tocca a Paolo Virzì con Ella & John ( The Leisure Seeker) tratto liberamente dal libro di Michael Zadoorian.

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È un lavoro del regista livornese in trasferta americana con due mostri sacri come Helen Mirren e Donald Sutherland, una sceneggiatura a quattro mani attentissima a calibrare ruoli, battute, fotografia (malinconica e  crepuscolare di Luca Bigazzi).  La storia è quella, spesso ormai affrontata dal cinema, della vecchiaia, della malattia e del rapporto con i parenti. Lei è Ella, innamoratissima del marito John, ex insegnante. Lei ha il cancro in fase avanzata, lui l’Alzheimer iniziale.

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I due lasciano inaspettatamente il figlio Will, preoccupatissimo per loro, e la figlia Jane per una gita al Sud, come quando negli anni Settanta ci andavano con i ragazzini. E non dicono ai figli dove si trovano.  Ma il mondo  è cambiato: tutto più caro, più banalizzato, come la casa di Hemingway che John ama così tanto da parlarne a tutti quelli che incontra. Come due eterni sposini, la coppia viaggia tra medicine, notti nel camper, foto del passato, acciacchi e drammi che riaffiorano inaspettamente nella loro vita di coppia, per cui c’è sempre da perdonarsi e ricominciare, pur  con fatica, a volersi bene. E questo sino alla fine.

I figli, lontani, si affannano, hanno il presagio che qualcosa, come accadrà, non vada per il verso giusto, ma i due vanno avanti, si godono la libertà, la felicità di amarsi e di scoprire cose nuove ed anche di lamentarsi l’uno dell’altro…

Il racconto si snoda per tappe – forse  un po’ lunghe – ma importanti per scoprire i nuovi momenti  della vita dei due, e Virzì  sta attento a curare ogni dettaglio, sobriamente, rispettoso e forse intimorito dalle formidabili interpretazioni dei due attori a cui lascia tutto lo spazio. È il mondo della malattia, della vecchiaia dalla fine vicina che fa soffrire i parenti ad essere indagato per cercare una soluzione dignitosa. I due, lei soprattutto, che è il motore dell’azione, sono troppo indipendenti e rispettosi delle esigenze altrui per lasciarsi amare? E c’è la speranza di un “dopo” a cui si accenna? Virzì non approfondisce, racconta e lascia, come ormai si usa, a noi la conclusione in un prodotto lussuoso, che forse avrebbe potuto osare di più.

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Tutt’altra cosa invece nel cartone ottimista diretto da Sergio Manfio Leo da Vinci, Missione Monna Lisa. Leo è Leonardo ovviamente, ma da ragazzo prodigio, anche un po’ antipatico, innamoratissimo  di Lisa, ragazzina bellissima e seducente.  Tra voli, scafandri ,ci si infila anche il tesoro di Montecristo con tanto di pirati…ed è fatta. Ritmo, bella musica, personaggi indovinati offrono una ventata di sano umorismo alla storia ben disegnata e colorata, perfetta per i ragazzini che si vanno facendo grandi, con consigli sensati distribuiti qua e là. Per  bambini, ragazzi…e  adulti non spocchiosi.

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