Due coppie su un cornicione

Tra slanci poetici e allegra disperazione si ride molto, e di noi stessi, perché vi riconosciamo molta nostra realtà. “Fuori gioco”, il testo di Lisa Nur Sultan, con la regia di Emiliano Masala, è un piccolo gioiello di drammaturgia. In scena al Franco Parenti di Milano

Già all’inizio, il meccanismo scenico, la finzione, il gioco del teatro, sono subito dichiarati. Il fondale viene montato a vista mentre la coppia protagonista, già piazzata durante l’ingresso del pubblico, dal proscenio lentamente indietreggia sistemandosi sulla parete che li vedrà in azione. Anche se di azione ce n’è ben poca. Sarà la bravura degli interpreti a generarla attraverso sguardi, gesti, posture. E con le parole. Quelle di “Fuori gioco”, di Lisa Nur Sultan, sono d’intelligente acume e ironia, quella che nasce dall’osservazione della realtà. L’autrice sa coglierla e restituirla con una scrittura dall’umorismo sagace, in un gioco di scherma che poggia, sulla scena, su un quartetto d’interpreti perfetti (Giampiero Judica, Francesca Porrini, Emiliano Masala, Elisa Lucarelli).

Il testo (da un soggetto originale di Emiliano Masala) è una commedia amara – ma che divertimento! – che affronta dinamiche relazionali universali scrutando nella crisi di una coppia, anzi due, lasciando che, senza accorgercene e senza volere dell’autrice, s’insinui un barlume di speranza, un superamento dello stallo nella coppia che ha deciso di suicidarsi dal cornicione di un palazzo. Per compiere l’insano atto Adriano e Laura scelgono la data del 28 giugno 2012, cioè la sera, a loro insaputa, della semifinale degli Europei di calcio di Italia-Germania. Anno della crisi in atto, della Merkel e di Monti, perché a Bruxelles convinca la cancelliera ad allentare la cinghia, della Grecia, dello spread, degli Indignados nelle piazze, e di Balotelli SuperMario. Si parla anche di questo, e di molto altro ancora, mentre emergono le storie personali, le bassezze, le debolezze e le cattiverie, gli slanci poetici e l’allegra disperazione degli aspiranti suicidi che si ritrovano a rimandare il gesto perché intercettati da altri due coniugi – nel frattempo affacciatisi dal loro balcone del palazzo interrompendo la visione della partita che avrebbero voluto tranquillamente guardarsi come tutti -, i quali cercano in vari modi di dissuaderli.

Ne nascerà un incalzante confronto di vita e di pensieri sparsi intervallato dal frastuono della partita, nel rimbalzo di battute e di dialoghi fitti, che, nella staticità della situazione, suscitano movimento e dinamismo. Merito di una regia che ne esalta il godibile meccanismo ad orologeria quanto la luminosa carica di attualità e di verità, dove non è difficile intercettare echi cinematografici francesi pensando a “Carnage” o a “Il gusto degli altri”. Si ride molto, e di noi stessi, perché vi riconosciamo molta nostra realtà. Uno spettacolo rivelatosi un piccolo gioiello di drammaturgia.

 

“Fuori gioco”, di Lisa Nur Sultan, progetto e regia Emiliano Masala, con Giampiero Judica, Francesca Porrini, Elisa Lucarelli, Emiliano Masala, disegno luci Javier Delle Monache, suono Alessandro Ferroni. Produzione Proxima Res e Progetto Goldstein. A Milano, Teatro Franco Parenti, dal 6 al 18/6.

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