A Dublino con le famiglie del mondo
La macchina organizzativa del IX Incontro mondiale delle famiglie, giunta ormai alle ultime battute di un incalzante lavoro, sta scaldando i motori per il rush finale. Un evento, questo di Dublino, dai numeri sbalorditivi: solo al Congresso pastorale (22-24 agosto) che si svolgerà al RDS Campus, parteciperanno in 30.000, mentre cinquemila saranno i loro figli i quali, suddivisi in fasce d’età, avranno un apposito programma. Ad accogliere il papa al Croke Park per il Festival della famiglia (sabato 25) saranno in 60.000, mentre in 600.000 assisteranno domenica 26 alla celebrazione dell’Eucaristia.
La tradizione degli Incontri mondiali delle famiglie, inaugurata nel 1994 da s. Giovanni Paolo II, è diventata ormai irrinunciabile. E a cadenza triennale il crescendo di partecipazione e di echi sull’opinione pubblica ne testimonia il successo: da Piazza S. Pietro a Rio de Janeiro, da Manila a Città del Messico, da Valencia (Spagna) a Milano (Italia) e Philadelphia (Usa). Ed ora è la volta dell’Irlanda, dove si sta facendo ogni sforzo per rendere indimenticabili quei cinque giorni da trascorrere insieme a Dublino nei quali incontrarsi, condividere, riflettere, crescere nella fede, in un eccezionale contesto di mondialità. Un’occasione per guardare alla famiglia nelle sue potenzialità ma anche nelle sue criticità, e per dare man forte alle sue molteplici capacità che non di rado oltrepassano i confini famigliari diventando risorsa per la società. L’aspettativa è alta anche per la Chiesa in Irlanda, recentemente attraversata da scandali e abbandoni, ma vitale nelle sue radici profondamente cristiane.
Papa Francesco, che per tale evento ha scelto come titolo “Il Vangelo della famiglia: gioia per il mondo”, nell’invito a partecipare (marzo 2017) si domandava: «La famiglia continua ad essere buona notizia per il mondo di oggi? Io sono certo di sì». Fa impressione infatti vedere un uomo e una donna che per amore l’uno dell’altra decidono di formulare un patto a vita che li fa di due una cosa sola, pronti a prendersi cura dei figli che verranno. Ogni volta è questa una notizia straordinaria, che fa sperare in un numero sempre più alto di famiglie felici e in una società sempre più propositiva e accogliente. La chance dell’evento di Dublino è di accadere a non molta distanza dalla pubblicazione di Amoris Leatitia (2016), l’esortazione apostolica di papa Francesco che raccoglie il lavoro dei due recenti Sinodi sulla famiglia (2014-2015). La gioia dell’amore famigliare sarà dunque il leit-motiv di tutto l’evento, senza trascurare difficoltà e sofferenze che nella vita di ogni coppia non mancano mai. Per questo non si parlerà di famiglie perfette, che non esistono, ma di persone reali che imparano a superare la propria fragilità nel fare rete con altre e attingendo a Dio che è fonte inesauribile di ogni amore.
Per la nona volta anche noi stiamo facendo le valigie per non mancare a questo importante appuntamento. Ed ogni volta le attese anche nostre sono sempre più stringenti, perché se a tante cose forse si può rinunciare, della famiglia non si può proprio fare a meno.