Droni antismog in Cina
La Cina è uno degli stati più inquinati del pianeta. È ormai emergenza sanitaria e ambientale senza precedenti. Secondo un sondaggio dell’università californiana, nel paese orientale muoiono ogni anno circa 1,6 milioni di persone a causa di malattie connesse allo smog: una strage di 4000 morti al giorno.
Il governo già da tempo ha avviato una serie di misure per cercare di abbassare i livelli di smog, ma non è facile. Sono stati imposti limiti di circolazione alle auto fino al divieto di uso del barbecue la domenica. Sono stai utilizzati anche speciali droni antismog capaci di spruzzare nell’atmosfera delle sostanze chimiche che dissolvono gli inquinanti.
Ma per risolvere un po’ di più il problema bisogna agire alla radice. Nel mirino del governo ora sono le migliaia di aziende che non rispettano i limiti delle sostanze inquinanti. Secondo indagini preliminari infatti ci sarebbero diverse aziende che avrebbero falsificato i dati sulle sostanze inquinanti, come hanno dimostrato le ispezioni a tappeto condotte di recente nelle regioni di Pechino e Tianjin.
Quindi ora entrano in campo 5600 ispettori governativi che, secondo il ministero dell’Ambiente, monitoreranno per un anno l’inquinamento atmosferico in 28 città. L’obiettivo è quello di «rendere di nuovo blu il cielo», come ha detto il premier cinese Li Keqiang attraverso il taglio drastico delle emissioni con la riduzione dell’uso di carbone e con gli incentivi ai veicoli a energia pulita. Ci saranno sanzioni alle aziende ma anche ai funzionari di Stato che non faranno rispettare i vincoli ambientali.
Insomma, quel che è certo è che per adeguarsi agli schemi fissati e raggiungere gli obiettivi preposti alla Conferenza sul Clima di Parigi del 2015 – quando Pechino promise di fermare l’aumento delle emissioni di Co2 entro il 2030 e di raddoppiare fino al 20% il suo ricorso all’energia pulita – , il governo cinese dovrebbe mettere mano al portafoglio sul serio e investire miliardi e miliardi di euro per invertire la rotta e abbandonare definitivamente il carbone in favore dell’adozione di fonti energetiche più pulite. Speriamo si continui in questa direzione.