Il drone cacciatore di plastica
Si chiama Little Hunter che significa “piccolo cacciatore” ed è un drone cacciatore, progettato per localizzare plastiche e microplastiche. Il robot volante fa parte di un sistema tecnologico realizzato dai ricercatori dell’istituto di robotica della scuola di Sant’Anna di Pisa. Questo drone lavora in piena sinergia con un robot a forma di granchio in grado di catturare – in fondo al mare – e distruggere la plastica che si deposita sui fondali marini.
Il drone e il robot ragno sono stati presentati nei giorni scorsi alla stampa, sulla spiaggia di Positano, in costiera amalfitana.
Il sistema tecnologico innovativo permette quindi di avere un occhio dettagliato grazie al drone, una potente mano che raccoglie e distrugge la plastica (il robot a granchio) e una centrale operativa che permette di gestire sia il drone che il robot granchio.
Il drone cacciatore, una volta individuati i rifiuti, passa le informazioni al robot granchio che con le sue sei zampe ha la capacità di muoversi e correre sul fondo del mare per poi raccogliere e distruggere la plastica. Grazie alle sue caratteristiche, può esplorare tranquillamente i fondali dei mari senza arrecare danno all’ecosistema.
Le Nazioni Unite stimano che ogni anno otto milioni di tonnellate e rifiuti plastici vanno a finire negli oceani. Inoltre molti elementi plastici vengono inghiottiti dai pesci che poi ritroviamo nei nostri piatti.
Quella del robot granchio mangia plastica, guidato dal drone cacciatore non è un’idea bizzarra ma un ottimo progetto che può dare una mano per la salvaguardia dei mari e alla salute della flora e della fauna marina, nonché dell’uomo.