Dove va la scienza? Ne parlano alcuni vincitori del premio Renata Borlone

Domenica 23 febbraio dalle 14 alcuni vincitori del premio Renata Borlone donna in dialogo degli anni scorsi dialogheranno sulle prospettive della fisica delle particelle e delle scienze astronomiche.
Marco Bersanelli, astrofisico dell'Università degli Studi di Milano, nell'Auditorium della cittadella internazionale di Loppiano per ricevere il premio Renata Borlone, donna in dialogo, fotop Ufficio stampa Loppiano.

Ugo Amaldi, fisico del CERN di Ginevra, Piero Benvenuti, astrofisico dell’Università degli Studi di Padova, e Marco Bersanelli, astrofisico dell’Università degli Studi di Milano, dialogheranno sulle prospettive della fisica delle particelle e delle scienze astronomiche. I tre scienziati, tutti vincitori del premio Renata Borlone donna in dialogo (rispettivamente nel 2006, 2013, 2023), si ritroveranno domenica 23 febbraio 2025 alle 15 nell’Auditorium della cittadella internazionale di Loppiano per un pomeriggio di approfondimento e divulgazione scientifica. Un evento, dal titolo “Verso dove va la scienza? Prospettive future della fisica delle particelle e delle scienze astronomiche”, organizzato in occasione del 35.mo anniversario dalla morte della serva di Dio Renata Borlone, corresponsabile della Cittadella internazionale di Loppiano dal 1967 al 1990.

Il premio è stato istituito nel 2005 dall’Associazione culturale Renata Borlone, in collaborazione con l’Istituto Universitario Sophia, ed è rivolto ai cultori della ricerca scientifica quale riconoscimento onorifico per chi si è distinto nell’ambito della ricerca e della sua valorizzazione umanistica.

Nel 1949, Renata Borlone, assetata di conoscenza e di verità, si iscrisse alla Facoltà di Chimica dell’Università “Sapienza” di Roma: aspirava ad un sapere che le facesse abbracciare l’universale e sondare i segreti dell’universo. Dopo la scoperta del carisma dell’unità all’interno del Movimento dei Focolari fondato da Chiara Lubich, è per 40 anni impegnata in Italia, all’estero e infine a Loppiano, a trasmettere la sua scoperta di Dio amore, in un dialogo profondo con uomini e donne di ogni cultura e credo. Anche durante il resto della sua vita ha continuato a mantenere alta l’attenzione sulla scienza, nella convinzione che essa fosse un singolare strumento per contribuire all’unità della famiglia umana.

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