Dove lasciare i nostri animali durante le vacanze?
Benchè i diluvi di questi ultimi giorni, siamo quasi ad agosto. Qualcuno è già partito per le agognate ferie, ma non tutti hanno potuto portare con sé il proprio amico a quattro zampe. Quali sono le alternative quando è necessario lasciare a casa il nostro beniamino?
Le possibilità sono varie: possiamo lasciarlo ad un familiare o a un amico fidato, possiamo affidarci ad un pet-sitter che quotidianamente viene a casa e si prende cura del nostro amico, oppure è possibile scegliere una pensione.
Per quanto riguarda la prima possibilità, oltre ad assicurarsi che le persone scelte siano in grado di occuparsi dell’animale in nostra assenza, segnaliamo un’opportunità che da poco sta prendendo piede anche nel nostro Paese. Si tratta del fenomeno conosciuto come “cane alla pari” o “pet sharing”: uno scambio di cortesie tra padroni che frequentano le stesse aree cani tra i quali si crea un rapporto di amicizia. In conseguenza di tale rapporto uno può decidere di ospitare l’animale dell’altro favorendo sia il padrone, che così può partire tranquillo, sia gli animali che godranno della reciproca compagnia.
Da un anno circa, inoltre, esiste anche in Italia un vero e proprio social network a quattro zampe (www.petsharing.it/) che mette in contatto gli amanti degli animali di tutto lo Stivale, disposti ad ospitare temporaneamente e gratuitamente cani, gatti o altri animali da compagnia purchè accompagnati da cibo, cuccia e tutti gli accessori necessari. In alcuni casi questa occasione costituisce un’opportunità per chi non ha la possibilità di tenere in casa un animale nel lungo periodo e vorrebbe coccolarne uno per breve tempo, o per chi vuole fare una prova per sondare la convivenza uomo-pet prima di fare un regalo al proprio figlio.
Quella del pet-sitter, invece, può essere una valida alternativa per evitare all’animale lo stress di un ambiente estraneo, purchè le persone a cui ci affidiamo siano esperte, formate sulle basi del rapporto tra uomo e animale e capaci di assistere l’animale non solo per quanto riguarda l’alimentazione o le sue necessità primarie, ma anche dal punto di vista del gioco e dello svago.
Infine è possibile optare per una pensione, che va scelta in modo oculato, personalmente e solo dopo un’accurata visita, dalla quale si evincono caratteristiche della struttura e criteri di accoglienza degli animali.
Ma come sceglierla?
Una pensione deve offrire:
- box individuali muniti di accessori per l’alimentazione e l’abbeveraggio, dotati di una “zona notte” chiusa su tre lati, possibilmente coibentata o riscaldata a seconda del clima, facilmente accessibile per le pulizie quotidiane e munita di pedana rialzata per il riposo ed una “zona giorno” parzialmente coperta per offrire riparo dalle intemperie;
- un’ampia zona verde parzialmente ombreggiata per le “libere uscite”;
- un medico veterinario di fiducia della struttura.
Bisogna inoltre, informarsi su cosa mangerà (a volte è possibile ed opportuno lasciare il proprio alimento, soprattutto se gli animali seguono regimi alimentari specifici) e sugli orari ed i programmi in vigore durante la giornata. È consigliabile lasciare con il cane oltre alla sua brandina e alle sue ciotole anche qualche suo gioco e qualcosa di nostro, in modo che l’animale possa associare quest’ultima cosa ad un nostro pronto ritorno per recuperarla e vincere la fobia o l’ansia dell’abbandono.
Al momento dell’accoglienza dovrebbe essere compilata una scheda con tutti i dati anagrafici dell’animale, la situazione sanitaria (vaccinazioni, terapie in corso, allergie, trattamenti antiparassitari ecc.), annotazioni circa le caratteristiche caratteriali (fobie o abitudini particolari) o esigenze specifiche, numeri telefonici importanti (del proprietario e del veterinario di fiducia).
Prima dell’entrata in struttura ricordiamoci di chiedere al nostro veterinario un certificato di buona salute da allegare al libretto delle vaccinazioni, mentre al ritiro può essere consigliabile una visita di controllo.
Altro consiglio è quello di far abituare il nostro amico gradualmente al nuovo ambiente magari con brevi soggiorni, sia per saggiare la capacità di adattamento dell’animale sia per abituarlo progressivamente al distacco dal proprietario ed anche per far capire al nostro amico che si tratta solo di una sistemazione temporanea. Infine, quando lo lasciamo, facciamolo senza dare troppa importanza ai saluti in modo da evitare che si ecciti troppo.
A cura della dott.ssa Letizia D'Avino Centro medico veterinario "Zoe", via Aldo Moro 75, Somma Vesuviana, Napoli