Dove Dio è accampato
Esce un audiolibro dedicato a don Luigi Di Liegro, direttore della Caritas romana, e alla sua azione per alleviare povertà, sofferenze ed emarginazioni
La mensa dell’ostello Luigi di Liegro, presso la stazione Termini, è uno dei più importanti centri romani in cui la solidarietà per i senzatetto e i disagiati ha modo di esprimersi concretamente.
Solitamente è un posto affollato, dove la gente arriva carica della sua disperazione, di quelle ferite e risposte mancate che a volte, una città come Roma, spietatamente non riesce a dare. Negli anni vi hanno trovato riparo temporaneo più di novemila senza dimora che, oltre all’assistenza immediata – un letto, la doccia, il pasto, un cambio di vestiti – hanno trovato ascolto, conforto, un briciolo di speranza in più. Incontri talvolta decisivi nell’esistenza di una persona.
Nella ricorrenza di san Valentino, in questo luogo si è festeggiato il primo anniversario dalla visita di Benedetto XVI, che giusto un anno fa era venuto qui a condividere le quotidiane sofferenze dei più poveri, e il quarantesimo della fondazione della Caritas Italiana.
Ma si è festeggiata anche l’uscita di un audiolibro che ripercorre l’opera e il pensiero di una tra le figure più rappresentative di questa istituzione, Don Luigi Di Liegro, sacerdote della diocesi di Roma, fondatore e direttore della Caritas diocesana. Dove Dio è accampato è il titolo scelto per queste pagine raccontate che aprono squarci sul suo pensiero e sulla sua azione a favore dei poveri.
Si tratta di un agile cofanetto che contiene un Cd e un libro che fondono fra loro arti diverse: letteratura, recitazione e musica, dove ognuna, con il proprio posto e la propria specificità, si lega alle altre in modo da costituire un percorso omogeneo.
Attraverso testi, musiche e canzoni, “Dove Dio è accampato” ripercorre molti fatti concreti: dalla nascita dei primi centri di ascolto, ambulatori, ostelli, mense per i senza fissa dimora. Ma soprattutto pone in risalto il pensiero lungimirante di una persona straordinaria che, volendosi donare totalmente a Dio attraverso il suo sacerdozio, non ha esitato a preferire “gli ultimi”, scegliendoli non come problemi, ma come opportunità per ritornare all’essenziale della vita cristiana.
“Sono solo un prete”– raccontava Di Liegro- “Un sacerdote che tenta di seguire fedelmente l’insegnamento di Gesù Cristo che ci indica la strada degli ultimi, dei poveri e di tutti quanti vivono nel bisogno”. Durante la conferenza stampa di presentazione sono intervenuti anche Claudia Koll e Ignazio Oliva, due tra gli attori che hanno collaborato. Insieme a loro hanno collaborato Fabrizio Bucci, Eleonora Mazzoni, il giornalista del Tg1 Piero Damosso, il capitano dell’Inter Javier Zanetti.
Di grande prestigio i due interventi che arricchiscono l’opera: il primo è affidato al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il cui “sincero auspicio è che questa preziosa eredità sia di stimolo e di incoraggiamento a quanti sono impegnati nell’effettivo perseguimento del bene comune”. Il secondo è del Cardinale Agostino Vallini ricorda come Di Liegro abbia indicato “un metodo, fondato sull’ascolto, l’osservazione e il discernimento che mira ad animare l’intera comunità e il territorio”.
E’ anche grazie a queste due testimonianze che è possibile oggi fare nostra una convinzione del sacerdote romano, che ci ha mostrato con la sua vita che non è possibile amare a distanza senza sporcarsi le mani, senza stare nella “mischia”, ma è proprio questo il metodo che porta felicità in una comunità, perché “Una città in cui un uomo soffre meno è certamente una città migliore”.
Quello su don Di Liegro è il sesto volume del progetto culturale ed educativo “phonostorie”, dedicato ad alcuni illustri personaggi del XX secolo, a cura di Caritas Italiana e Centro Europeo Risorse Umane per Multimedia San Paolo Editore; la pubblicazione si avvale inoltre della collaborazione di Fondazione Migrantes e Fondazione Pupi.