Dove attingere certezze
Essere e sentirsi figli è un'esperienza determinante sul piano umano.
Papà! Potersi rivolgere all’Onnipotente con un termine così familiare è davvero una notizia straordinaria. Possiamo crederci solo perché è Gesù a rivelarcela, invitandoci ad una intimità con Dio che rispecchia quella del bambino per i genitori.
Per i piccoli è logico che il papà sappia fare tutto, che conosca tutto, che sia in grado di aggiustare tutto. Fra i tanti ricordi, un carillon andato in frantumi e il nostro piccolino di quattro anni che corre portando al papà occhiali e mastice per ricostruirglielo. Come è scontato per lui che l’abbraccio della mamma sia sempre caloroso, che anche il rimprovero sia per amore, che se in casa c’è un solo dolcetto questo è per lui.
Poi viene il tempo dell’adolescenza in cui il figlio è chiamato ad affermare la propria autonomia. Un processo a volte faticoso, nel quale qualche ombra potrebbe oscurare l’iniziale confidenza. Ma anche in questa fase di crescita, padre e madre – seppur apparentemente non accettati – sono sempre accanto al figlio, a spendersi per lui, nel distacco da ogni risultato.
Sulla Terra la genitorialità è condivisa, ma il paragone col Padre celeste non cambia, dato che teologi, artisti, mistici non esitano a parlarci di un Dio Amore, che è Padre e anche Madre. Essere figli, sentirsi figli è un’esperienza determinante sul piano umano. Non a caso, nel sapiente disegno creativo, è la condizione di ogni essere umano che viene al mondo. Sapersi figli dà sicurezza, ottimismo, fiducia in sé stessi, capacità di riuscire nella vita, fiducia di poter diventare un giorno, come restituzione del dono ricevuto, padri e madri di figli o di anime.
Se un padre e una madre offrono tali certezze, cosa aspettarci dalla consapevolezza di avere un Padre nei Cieli? Da un Dio-amore possiamo aspettarci “tutto”. Possiamo contare su Qualcuno che ci prende nella sua mano e da qui camminare verso il bene nonostante le tortuose vie della vita. Possiamo aspettarci, oltre al centuplo in beni materiali e la vita eterna, la sovrabbondanza della sua tenerezza. Soprattutto comprendere in profondità che, se siamo figli, siamo anche fratelli.
In questi tempi di crisi della famiglia, rivolgerci al Padre resta la chance anche quando non fosse possibile sperimentare appieno l’apporto del padre terreno. In Dio-amore possiamo trovare continuamente, in qualsiasi situazione ci trovassimo a vivere, il valore e il senso del nostro esistere.