Dormire dentro l’opera d’arte
La bellezza. Questa si dovrebbe insegnare alla gente… La bellezza contro la cupidigia, contro l’omertà, contro la rassegnazione. La bellezza contro la paura… . Torna alla mente questa frase di Peppino Impastato nel film I cento passi, dopo aver incontrato Antonio Presti e visitato i luoghi che lo hanno reso protagonista, silenzioso e appassionato, di una caparbia rivolta culturale nella sua amata terra. Dalla Sicilia della lotta alla mafia del film di Marco Tullio Giordana, a quella come luogo di incomparabile bellezza di Antonio Presti. Entrambi, ma in modi diversi, per vincere la volgarità, e per amore del nostro futuro. Il suo motto Devozione alla bellezza è diventato un programma di vita. Antonio Presti, artista e mecenate messinese, vulcanico promotore di grandi eventi, è da anni impegnato (assumendo sempre su di sé l’onere economico) su molti fronti: dal quartiere Librino alla periferia di Catania, all’estemporanea di pittura Un chilometro di tela; da Il treno dei poeti, al Grand Tour con alcuni dei maggiori scrittori internazionali chiamati a scrivere di luoghi emblematici della Sicilia. Ma la sua più originale creatura, nata nel 1991, ri- mane lo splendido Atelier sul mare con cui ha dato concretezza all’arte come luogo da vivere: un originale museo-albergo dove sedici delle quaranta camere sono state ideate da artisti, poeti e registi. L’hotel è inserito nel territorio del più vasto progetto di Fiumara d’arte, il maggior museo all’aperto di arte contemporanea d’Europa, con otto sculture monumentali (che Presti ha donato alla collettività già dalla loro collocazione avvenuta tra il 1986 e il 1991), realizzate da artisti di fama mondiale, e disposte lungo un itinerario artisti co di insolita bellezza, tutta da scoprire. In breve tempo questo paesaggio che alterna pietrosa desolazione e tratti di vegetazione rigogliosa, con scorci straordinari che dalle montagne lasciano intravedere il mare in lontananza, è diventato un centro di attrazione culturale internazionale. Bisogna spingersi in quel tratto di costa che va da Palermo a Messina, per trovarvi Castel di Tusa, a pochi chilometri da Cefalù, e da qui poi inoltrarsi tra le balze delle colline dei monti Nebrodi. In questo angolo di mondo Presti prima chiamò, nel 1986, artisti di fama internazionale commissionando loro delle opere da installare all’aperto, in un dialogo col paesaggio circostante; successivamente altri artisti per creare le stanze dell’albergo. Merita un viaggio, quindi, e una permanenza prolungata, magari dormendo ogni notte in una camera diversa dell’Atelier sul mare. Un possibilità unica per vivere un’autentica immersione nella bellezza. La Stanza del mare negato di Fabrizio Plessi è costellata di schermi che riproducono la risacca delle onde. La stanza creata da Nagasawa Mistero per la luce è una sorta di cella mistica, tutta bianca, illuminata da candele. Il Nido di Paolo Icaro è un enorme letto avvolto da un muro circolare a scale. In Trinacria, ispirandosi alla forma triangolare della Sicilia e ai colori rosso e nero, cioè il sole ed i vulcani, Mauro Staccioli fa ruotare su di un cardine una porta, lasciando uno spazio ridotto per il passaggio nella camera con le pareti con impasto di pietra lavica dell’Etna. È invece rotondo e girevole il letto del regista cileno Raul Ruiz nella Torre di Sigismondo, sprofondato in un cilindro alto quattro metri sulla cui parete si disegnano geometrici tagli di luce provenienti dal soffitto che s’apre e chiude con un meccanismo. Dall’escursione al chiuso si può arrivare a quella all’aria aperta lungo le strade in mezzo al verde delle colline, passando per piccoli paesi. In mezzo al fiume Tusa spunta la monumentale scultura di Pietro Consagra La materia poteva non esserci, una mano astratta che si erge verso il cielo. Sulla strada tra Castel di Lucio e Mistretta improvvisamente ad una curva spuntano i murales di ceramiche realizzati da venti artisti. E, proseguendo più in alto, si arriva sulla cima del Labirinto di Arianna di Italo Lanfredini dove, all’interno, ci si può rincorrere e ritrovarsi proprio come Arianna e il Minotauro. Ridiscendendo, si trova la sotterranea Stanza di barca d’oro di Hidetoshi Nagasawa, sul torrente Romei; l’Energia mediterranea di Antonio Di Palma; l’opera di Schiavocampo Una curva gettata alle spalle del tempo, fino a giungere sulla spiaggia di Villa Margi dove domina l’azzurra finestra sul mare di Tano Festa In memoria di un poeta morto. Si può ben capire come le opere della Fiumara continuino a essere per molti, giunti qui da varie parti del mondo, la meta privilegiata di un percorso iniziatico di Devozione alla bellezza, per riportarla ad esempio là dove è stata negata e ridare dignità a quel luogo.