Dopo le minacce lo Sporting Locri torna in campo
Lo Sporting Locri di calcio a cinque femminile tornerà a giocare il 10 gennaio, in casa contro la Lazio, ma con una nuova presidenza. La notizia, ufficializzata dalle agenzie nel pomeriggio di lunedì, rimbalza come una boccata d’ossigeno, per lo meno momentanea, non solo tra gli appassionati della piccola sfera, ma tra quanti hanno a cuore lo sport ed i valori di minima convivenza civile.
Sì, perché quella della società calabrese, balzata alle cronache dopo lo scorso Natale, non è stata una vicenda meritevole dell’indifferenza di tifosi, addetti ai lavori e istituzioni. Ferdinando Armeni, presidente che a fine dicembre aveva annunciato il ritiro dal campionato di serie A Elite a causa di insistite intimidazioni ricevute, ha confermato, dopo la denuncia e l’annuncio di volere ritirare la squadra dal campionato, la decisione di farsi da parte consentendo però al club di proseguire la sua attività. “Il Locri tornerà a giocare ma con un’altra struttura dirigenziale, senza di me – ha dichiarato ai microfoni di ‘Radio Anch’io Sport’ su RadioUno. – Alla luce di quanto accaduto e delle varie situazioni ancora non chiare e la conseguente mancanza di serenità, la società lascia. Il sindaco di Locri si è messo in mezzo come garante per portare avanti la squadra con un gruppo di imprenditori. Ancora non abbiamo un quadro della situazione e questo ci lascia abbastanza perplessi su chi sono i mandanti e sul perché ci hanno voluto attaccare. Può essere un discorso di invidia o altro, ma questa mancanza di serenità ci impedisce di continuare un progetto che era familiare. Quando si rompe qualcosa, diventa complicato portarlo avanti”, ha concluso amaramente.
Secondo gli inquirenti, non è ancora chiara la motivazione né la paternità delle minacce: “l’ultimo è stato il quarto avvertimento che abbiamo ricevuto, non uno scherzo. Nei vari bigliettini c’era scritto ‘chiudete lo Sporting Locri’ e sono arrivati a tre soggetti diversi. Da me sono poi tornati una seconda volta, alzando il tiro. Ma operiamo da sei anni, siamo sempre stati presenti sul territorio, disponibili: è stato un fulmine a ciel sereno. La priorità è ora capire a chi diamo fastidio, anche per rasserenarci”.
Il presidente della Divisione calcio a 5, Fabrizio Tonelli, ha garantito il pieno sostegno alle giocatrici dello Sporting Locri: “La reazione è stata pronta, abbiamo seguito queste vicende da prima di Natale, ho chiesto a Federcalcio e Lega di darci una mano e i riscontri sono positivi – ha sottolineato il dirigente nazionale, anch’egli intervenuto a ‘Radio Anch’io Sport’, – col loro aiuto la società andrà avanti. Saremo lì il 10 gennaio col presidente federale per dare un segno, la testimonianza che siamo vicini. Le ragazze devono continuare a giocare e con l’aiuto di Federazione e Lega potranno andare avanti. Sul territorio, inoltre, si sono mossi degli imprenditori locali, ci sono tutte le condizioni per poter continuare un percorso significativo. Cercheremo in tutte le maniere di supportare queste ragazze”.
Al fine di dare un ulteriore segnale di vicinanza alla società contro questi atti incivili, Tonelli ha annunciato anche che sarà portata “la nazionale femminile di calcio a 5 a Locri per una gara internazionale e saranno sostenute le ragazze settimana per settimana: lo sport esprime valori insopprimibili e queste ragazze meritano di giocare”. Dopo quello del presidente della Federazione italiana gioco calcio, Carlo Tavecchio, e del presidente del Coni, Giovanni Malagò, importante anche il sostegno arrivato da Damiano Tommasi, presidente dell’Associazione italiana calciatori: “dobbiamo lavorare perché queste ragazze possano tornare a giocare, il movimento deve dare loro solidarietà e supporto”.
Al momento, sulla pagina Facebook della squadra (da cui è tratta la foto) campeggia la scritta ‘Game over’ e le rassegnate parole di congedo di Ameni, cui era stata recapitata alla vigilia di Natale anche una minaccia riservata alla bimba di tre anni e mezzo, lasciano sgomenti. Il prefetto di Reggio Calabria, Claudio Sammartino, ha disposto “adeguate misure di protezione” nei confronti della dirigenza della squadr, ma forse, ancora una volta, la risposta più importante può arrivare dalla vicinanza della stessa comunità locale, come da invito di Rosella Sensi, delegato della Federcalcio per lo sviluppo. “Ci dispiace per il mondo civile, perché si deve poter praticare lo sport liberamente e, pur se si tratta di calcio a 5, perché è una realtà che troppo spesso manca al Sud. Il mio invito è quello di continuare, scendendo in campo il prossimo 10 gennaio, con il sostegno di tutti”.
È bene che il 10 gennaio, al fianco di queste ragazze e della dirigenza che le accompagnerà, non vi sia solo chi ama il calcio, a undici come a cinque, ma chiunque rivendica la libertà di espressione e azione non violenta come valore fondante della nostra società civile. Coraggio Sporting Locri, gioca per tutti noi!