Dopo dieci anni

Sono trascorsi dieci anni da quando ci siamo sposati. Anni bellissimi, un amore spontaneo, vivo. Adesso ancora ci vogliamo bene, però io avverto una certa pesantezza del rapporto, siamo troppo presi dal lavoro, dai figli. Mio marito stanco, per riposarsi vorrebbe qualche ora per stare tranquillo sul divano, io preferirei incontrare delle persone, fare qualche gita anche di qualche giorno. Pur non discutendo, continuiamo a rimanere un po’ insoddisfatti. Come ritrovare la freschezza dell’amore?. P. R. – Roma Non è utile avvicinarsi all’insoddisfazione. Non è un buon servizio alla relazione di coppia. È comprensibile avere piccole e grandi delusioni, sentirsi un po’ stanchi, faticare a ritrovare il dialogo intimo coniugale. Può accadere che il lavoro e gli impegni familiari spostino all’esterno l’attenzione, la distolgano dalle necessità della coppia, il cui bene più significativo è preservare e rinnovare l’unità costruita. Anche gli affetti (le emozioni, i desideri) più positivi hanno bisogno di un sostegno, di una cura. A volte li si trascura dandoli per scontati, aspettandosi che vivano brillando per così dire di luce propria, senza aver bisogno di nuovi apporti, di nuova forza. Il desiderio di restare uniti tipico della scelta matrimoniale ha bisogno della volontà di impegnarsi nello scegliere il bene per l’altro, nel mantenere il patto. Uno dei segreti è darsi il compito di amare per primi, di prendere iniziative amorevoli verso l’altro. Qui viene in aiuto l’arte dell’ascolto, della comunicazione profonda. Solo l’intimità permetterà di accogliere l’esperienza e la realtà che l’altro sta vivendo e condividerla: il bisogno di riposarsi del marito, il bisogno di socializzare della moglie. Solo dopo una profonda condivisione si troveranno le energie per alleggerire da una parte il peso emotivo del lavoro e rilanciare dall’altra i bisogni sociali della famiglia. All’inizio può essere un po’ difficile poi, via via che si vedono i frutti, diventa sempre più spontaneo, una ginnastica che ci diventa naturale: perché si scopre che la comunione, alimentata dalla comunicazione, non vacilla più. Anzi trova nuovi e creativi modi per rispondere ai nuovi bisogni, senza guardar con nostalgia ai tempi passati. Ristabilisce la fiducia in sé e nell’altro, perché ha dato modo di esprimersi e far esprimere. Aiuta a capirsi meglio, a fare chiarezza, riequilibrando le aspettative. In molti modi dunque, e durante tutta la vita, impegnarsi nel dialogo e nell’ascolto vuol dire prendersi cura della relazione di coppia. spazio famiglia@cittanuova.it

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