Donne sopra le righe
Ottobre è il mese della prevenzione del tumore al seno, che colpisce una donna su dieci. I racconti di chi ha affrontato il tunnel della malattia nel concorso promosso dall'associazione iosempredonna
Donne sopra le righe. Righe di un quaderno su cui scrivere, o forse metafora di una vita lineare scoperchiata, ribaltata? Il dolore che entra all'improvviso come un ladro di notte, portando via senza preavviso certezze, salute, capelli… In piena campagna 2012 di prevenzione e sensibilizzazione per la lotta contro il tumore al seno, è giunto alla sua quarta edizione il concorso letterario nazionale "Donna sopra le righe", dedicato a tutte le donne colpite da questa tragedia, indetto dall'associazione "iosempredonna", attivissima a Chianciano Terme e su tutto il territorio nazionale, e presente su Facebook con un gruppo dedicato, con tante iscritte e moltissimi amici, che vede come socie fondatrici donne colpite da questa malattia e no, e la sua presidente Pinuccia Musumeci.
Pinuccia, a seguito della sua esperienza personale, condita di dolore, solitudine ed emarginazione, ha deciso di trasfigurare il suo vissuto in un dono gratuito per gli altri: un'associazione per non far sentire mai più sole le donne che attraversano o hanno attraversato questa malattia, che colpisce 1 donna su 10, minando non solo la salute fisica ma l'intero equilibrio interiore e la dignità, la fertilità, la bellezza. Una onlus per stringersi insieme e insieme lottare, piangere, sorridere, sperare. Ed è proprio questa l'aria che si è respirata alla giornata di premiazione del concorso, sabato 6 ottobre 2012, presieduta dall'attore Andrea Tidona e con il supporto e l'amicizia "a distanza" di Andrea Camilleri, amico, ammiratore e sostenitore agguerrito della causa di queste donne.
Carla Cassola, Maria Luisa Bigai e Maria Teresa Pintus hanno interpretato in modo sublime gli scritti vincitori, dando voce al dolore afono e alla speranza, abbattendo le barriere che si erigono davanti al mistero del dolore. Parola d'ordine: lotta, speranza, certezza che solo l'amore resta. Una serata dove si è parlato di dolore, lo si è guardato in faccia, lo si è voluto gridare, senza nasconderlo, senza aver paura di essere "meno" di qualcuno che è sano, senza vergogna, ma quasi con orgoglio, e con una dignità incredibile. Andrea Tidona ha sottolineato: «In questa società si hanno sempre dei modelli da seguire, una corsa sfrenata alla bellezza e all'efficenza, al successo… ma in realtà quello che troviamo in giro sono patologie». Il dolore che non è più per molte di queste donne – e uomini che le amano – una notizia da giornale, ma un bimbo da accudire teneramente. Perché il dolore ti forgia, e ti fa essere migliore se non gli resisti. Ti dice ripetutamente: «Ecco l'attimo presente, qui hai tutto».
Pinuccia, a seguito della sua esperienza personale, condita di dolore, solitudine ed emarginazione, ha deciso di trasfigurare il suo vissuto in un dono gratuito per gli altri: un'associazione per non far sentire mai più sole le donne che attraversano o hanno attraversato questa malattia, che colpisce 1 donna su 10, minando non solo la salute fisica ma l'intero equilibrio interiore e la dignità, la fertilità, la bellezza. Una onlus per stringersi insieme e insieme lottare, piangere, sorridere, sperare. Ed è proprio questa l'aria che si è respirata alla giornata di premiazione del concorso, sabato 6 ottobre 2012, presieduta dall'attore Andrea Tidona e con il supporto e l'amicizia "a distanza" di Andrea Camilleri, amico, ammiratore e sostenitore agguerrito della causa di queste donne.
Carla Cassola, Maria Luisa Bigai e Maria Teresa Pintus hanno interpretato in modo sublime gli scritti vincitori, dando voce al dolore afono e alla speranza, abbattendo le barriere che si erigono davanti al mistero del dolore. Parola d'ordine: lotta, speranza, certezza che solo l'amore resta. Una serata dove si è parlato di dolore, lo si è guardato in faccia, lo si è voluto gridare, senza nasconderlo, senza aver paura di essere "meno" di qualcuno che è sano, senza vergogna, ma quasi con orgoglio, e con una dignità incredibile. Andrea Tidona ha sottolineato: «In questa società si hanno sempre dei modelli da seguire, una corsa sfrenata alla bellezza e all'efficenza, al successo… ma in realtà quello che troviamo in giro sono patologie». Il dolore che non è più per molte di queste donne – e uomini che le amano – una notizia da giornale, ma un bimbo da accudire teneramente. Perché il dolore ti forgia, e ti fa essere migliore se non gli resisti. Ti dice ripetutamente: «Ecco l'attimo presente, qui hai tutto».
Il dolore abbatte ogni barriera se si decide di "condividere", perché ci riconduce alla natura umana, all'essenziale, consapevoli di un destino comune, e ci fa tutti uguali.
Donne e uomini comuni, attori e registi famosi, non c'è più distanza quando si parla di Croce. Non c'è nessuna pedana, nessuna barriera che divide. Il dolore e l'amore con cui esso viene portato, ecco il minimo comune denominatore di tutti gli uomini e donne della storia. I racconti vincitori di Filomena Avellino, Emanuela Amadio, Nunzio Dell'Annunziata, Genoveffa Pomina, Maria Cristina Degrassi, Franco Furia, Raffaella Iarrapino, Priscilla Menin e Rita Rucco sono raccolti in un'antologia che si può avere contattando l'associazione all'indirizzo email iosempredonna@libero.it.
Un mese in rosa, questo ottobre 2012, come ogni ottobre dedicato alla lotta contro il tumore al seno. Si indossa un nastro rosa e un bel sorriso. Il giogo è sempre più leggero se portato insieme, e solo chi ne conosce il peso sa cosa c'è dietro quel bel sorriso.