Donne senza uomini
Teheran, 1953. Anno cruciale, in cui le speranze dell’Iran furono soffocate dagli stranieri con un golpe, che avviò la rivoluzione islamica; importante per comprendere i motivi profondi del conflitto con l’Occidente. Quattro donne, non rassegnate, con storie intrecciate alla politica, sfuggono ai soprusi degli uomini, rifugiandosi in una villa solitaria. La tranquillità è breve e non resta loro che confrontarsi con la morte, come via alla libertà dall’oppressione maschile e dal regime. Lo stile della regista è poetico e surreale, fa convivere opposti come privato e politico, bellezza e violenza, estetica e cinema.
Regia di Shirin Neshat; con Pegah Ferydoni, Arita Shahrzad.
Valutazione della Commissione nazionale film: complesso, problematico (prev.)