Donne nella Chiesa
Quando il papa affronta il tema del contributo delle donne nella Chiesa, dice che «è necessario attivare processi». Certamente, non si arriva a una maggiore collaborazione tra uomini e donne per decreto, ma con un cammino sinodale.
Un processo richiede un obiettivo preciso, che deve essere adattato alle diverse realtà e tradotto in obiettivi più concreti. In alcuni contesti, si tradurrà nel creare procedure che garantiscano che la voce delle donne venga tenuta in considerazione; in altri, nel mettere donne in posti di responsabilità. In altri, nel lavoro di ricerca per capire come le donne portino alla luce aspetti della Chiesa che senza di loro rimangono silenti. In altri, nella collaborazione delle donne nella formazione dei sacerdoti.
Gli obiettivi specifici sono tanti. Ogni comunità ecclesiale deve accogliere lo stimolo del papa e chiedersi: è valorizzato il contributo delle donne nel nostro contesto? Come potrebbe esprimersi una maggiore collaborazione tra uomini e donne?
Il processo ha bisogno di principi e criteri di riferimento. Questi sono delineati dal Concilio Vaticano II e da papa Francesco, con una continuità sia nei temi che nelle impostazioni. Ma non bastano obiettivi e principi, bisogna mettersi in moto, e questo richiede altri elementi.
Il primo sono gli agenti del cambiamento, che spingono verso l’obiettivo: devono essere convinti, capaci di creare lavoro di squadra e sinergie. Non bastano i protagonisti isolati. Ogni processo di cambiamento richiede mezzi per abbattere le resistenze e creare sintonia nel gruppo, affrontando pregiudizi, paure, zone di comfort. Un processo ecclesiale richiederà una conversione da parte di tutti, imparando ad ascoltare e camminare al ritmo dello Spirito, colui che crea comunione e rinnova la Chiesa da dentro.
Siamo disposti a una conversione reale? In questo nuovo anno camminiamo per rendere concreta la nostra speranza.