Donne e pubblicità
Un messaggio del Capo dello Stato richiama al rispetto della dignità dell'immagine femminile sui media. Dalla rete segnali di novità.
Il dibattito sull’uso dell’immagine femminile nella comunicazione continua a tenere banco. Stavolta è stato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a bacchettare «la comunicazione di un’immagine della donna che risponda a funzioni ornamentali o che venga offerta come bene di consumo». Nel messaggio inviato al convegno Donne in TV e nei Media, organizzato da Ministero dello Sviluppo Economico e Comitato per le Pari Opportunità, il Capo dello stato ha ribadito che tutto ciò «offende profondamente la dignità delle donne italiane». Ha sottolineato poi la responsabilità delle donne in questo processo comunicativo distorto e ha voluto scuoterle: «Devono esigere maggiore rispetto in tutti i luoghi del vivere civile, lavoro, scuola, famiglia, politica».
Il richiamo alle istituzioni con le citazioni della carta costituzionale è stato chiaro: rimuovere gli ostacoli che limitano la libertà e l’uguaglianza dei cittadini e l’attenzione alla parità tra uomo e donna. Le sue parole poi non hanno tralasciato alcuna delle agenzie educative: ci sono in ballo la scuola e la famiglia. «Si ponga un argine a questo dilagare della tendenza alla sottovalutazione o all’aperto disprezzo della dignità femminile, educando fin dall’infanzia i giovani al rispetto delle donne, le ragazze a pretenderlo e ancor di più i ragazzi a esprimerlo».
Infine l’appello ai pubblicitari e ai comunicatori. Napolitano ha spiegato che «questo stile di comunicazione nei media, nelle pubblicità, nel dibattito pubblico, può offrire un contesto favorevole dove attecchiscono molestie sessuali, verbali e fisiche, se non veri e propri atti di violenza anche da parte di giovanissimi».
Tutta la società è messa davanti a una fotografia triste dell’immagine femminile, senza accuse velleitarie, ma come presa di coscienza di un vissuto quotidiano che però sa anche riservare delle sorprese. Il nuovo contratto di servizio Rai, per la prima, volta, conterrà richiami a un uso più corretto dell’immagine e delle esperienze femminili: nel testo si sottolinea la necessità di rappresentare la vita reale delle donne, difficoltà e successi compresi. E intanto sulla rete sta spopolando l’appello Donne e Media, una lettera aperta alle istituzioni per affrancare definitivamente l’uso rispettoso dell’immagine femminile nei media.