Donne, dududu…
In questo momento il pop al femminile è il principale volano dell’industria discografica.
Ai recenti Mtv Awards, le signore del pop hanno fatto il pieno: dalla trasgressiva Lady Gaga (più che mai potenziale erede di Madonna) a Shakira, da Kate Perry fino all’emergente Kesha.
È l’ennesimo segnale che in questo momento il pop al femminile è il principale volano dell’industria discografica, per altro in piena ristrutturazione. È chiaro che molti di questi personaggi devono il loro appeal a un mix di talento e sensazionalismo più o meno pruriginoso e voyeuristico, ma non c’è da stupirsi giacché in epoche di crisi come questa gli strateghi del business giocano d’espedienti e di gossip molto più che di investimenti su tempi lunghi.
Ciò non vuol dire che non manchino altri modi d’applicare la femminilità in musica. Dalle statunitensi Esperanza Spalding e Norah Jones alla francesina Zaz, dalle britanniche Katie Melua, e Z-Star, alla franco-nigeriana Asa, fino alle recentissime ottime nuove uscite di Cassandra Wilson (Silver Pony), KT Turnstall (Tiger Swift) e Paula Morelembaum (Telecoteco).
Anche in Italia sono sempre più spesso le donne a guidare le danze e ad offrire i prodotti di maggior qualità. Dalla stagionata Vanoni (quanta classe nel Live al Blue Note…) a una pattuglia di signorine di talento come l’avanguardista bolognese Luisa Cottifogli, sui mercati con l’eccellente Anita, o la romana Anuhel, che nel suo True Love strizza l’occhio alle grandi song-writer del folk-rock statunitense, e ancora Federica Caiozzo, voce dei Jobi4, band modernista di grande raffinatezza come s’evince dalla splendido omonimo album di debutto, fino alla promettente valdostana Naif Herim che nel suo È tempo di raccolto tenta un’intrigante sintesi tra la tradizione cantautorale francese e il pop minimalista. Per non dire di Chiara Civello, ormai artista di caratura internazionale.
Insomma, qui come in ogni altro mercato d’Occidente, è sovente dall’altra metà del cielo che arriva un po’ di luce a illuminare le tenebre, un po’ d’aria fresca a ripulirci le orecchie, e una carezza a riscaldarci il cuore. Possiamo esserne soddisfatti.