Donare Memoria, contro la cultura dello scarto
“Come é brutto il cinismo di un anziano che ha perso il senso della sua testimonianza, disprezza i giovani e non comunica una sapienza di vita! Come vorrei una Chiesa che sfida la cultura dello scarto con la gioia traboccante di un nuovo abbraccio tra i giovani e gli anziani! Come é bello l’incoraggiamento che l'anziano riesce a trasmettere al giovane in cerca del senso della fede e della vita! Questa è veramente la missione dei nonni, la vocazione degli anziani. M’immedesimo con i nonni: anch’io appartengo a questa fascia di età e nelle Filippine mi chiamavano ‘Lolo Kiko’, cioe' ‘nonno Francesco’. L’anzianità è una vocazione ma non è certamente il momento di tirare i remi in barca”.
Così si è espresso Papa Francesco lo scorso Marzo a conclusione di una memorabile catechesi sul valore della terza età proposta in piazza San Pietro. Un altro richiamo contrario alla “cultura dello scarto”, linea inequivocabile di un pontificato che il Forum della associazioni familiari cerca di declinare attraverso il progetto Donare Memoria, finanziato dal Dipartimento per le politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri nell'ambito del Premio per la valorizzazione delle migliori iniziative sperimentali in tema di invecchiamento attivo e solidarietà tra generazioni.
Si tratta di un progetto che ha coinvolto nella ricerca e nella sperimentazione 5 Forum regionali, con il compito di realizzare 4 laboratori e 5 interviste qualitative. Il progetto ha ultimato inoltre la realizzazione on-line di 500 interviste di carattere quantitativo, che un Comitato tecnico è chiamato ad analizzare in tutte le risultanze, a redigerne e pubblicare gli atti.
Dalle interviste realizzate emerge come la componente anziana delle famiglie non sia considerata il carico socio-assistenziale di in una visione individuale dei bisogni ma un vero e proprio patrimonio di esperienze e valori, raramente considerato oggi. Le interviste dimostrano quanto il ruolo degli anziani si riveli necessario per le esperienze di narrazione, impegno educativo e cura nel nucleo familiare, condiviso nello spirito della reciprocità, ma soprattutto nella trasmissione reale di valori.
Invecchiamento attivo e memoria costituiscono un duplice binario che istituzioni e associazioni non possono non tenere presente non solo in termini di numeri e calcoli inerenti le spese di welfare, ma soprattutto in un’ottica di contrasto alla cultura dello scarto e alla conservazione di un reale patrimonio identitario. “Ciascuna generazione ha un compito essenziale per la storia dell'umanità: costruire arcate di ponti e strade per le future generazioni nello spirito della gratuità, pur nella consapevolezza che quei tratti costruiti non saranno da loro percorsi” afferma Gianni Fini, presidente del Forum Toscano, tra i più attivi coinvolti.
“Il rischio della società di oggi – sottolinea – è che si possa fare a meno della memoria, e appare quindi meritevole di attenzione ogni iniziativa che contribuisca a tenerla viva, anche con iniziative e eventi che ne diano testimonianza”.
Iniziato a Novembre 2013, il progetto “Donare memoria”, culminerà con il convegno pubblico previsto a Roma, venerdì 15 maggio. Dedicato all’alleanza tra le generazioni in occasione della Giornata internazionale della famiglia, l’incontro avrà inizio alle 10 nella Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Ad aprire il convegno sarà Francesco Belletti, presidente del Forum, cui seguiranno gli interventi dei ministri Giuliano Poletti (Lavoro e politiche sociali) e Beatrice Lorenzin (Salute), del sottosegretario con delega alla famiglia Franca Biondelli e di Ermenegilda Siniscalchi, capodipartimento per le Politiche della famiglia. Dopo di loro, le relazioni di Luigino Bruni, docente alla Lumsa e all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano, su “Equità tra generazioni: si vince insieme o si perde tutti” e una tavola rotonda composta da associazioni attive in merito.
Su www.forumtoscanofamiglie.it è possibile consultare gli aggiornamenti del forum, comprensivi di risultati relativi a progetti dei quali una “Chiesa in uscita” e le istituzioni civili attente a un rilancio del Paese non possono non tenere conto.