Memorabile Biathlon azzurro
Lo sport azzurro sorride, grazie a due grandi vittorie in una disciplina poco conosciuta, se non nel mondo degli appassionati di sci nordico. Alzi la mano chi può definirsi, con cognizione di causa, un esperto di biathlon. Sono due gli strumenti con cui il biatleta deve confrontarsi e costruire le sue fortune: il tiro a segno con la carabina, portata a tracolla, e gli sci ai piedi, per misurarsi in una gara di fondo. Ogni errore alla postazione di tiro comporta una penalità: bisogna dunque esser veloci e lucidi al tempo stesso. Due qualità splendidamente condensate ieri da Dorothea Wierer e Dominik Windisch, veri e propri mattatori delle gare femminili e maschili della Mass Start.
La straordinaria domenica d’oro del biathlon azzurro inizia col successo della ventottenne Wierer, autrice di una prova maiuscola che le ha permesso di tagliare il traguardo con 5’’ di vantaggio sulla russa Yurlova e 15’’ sulla tedesca Hermann. La Wierer è una delle icone di questo sport anche all’estero: è molto conosciuta in Germania e Russia e conta quasi un milione di seguaci sul suo account Instagram. Una celebrità che ieri ha confermato di essere tra le migliori al mondo: la differenza, rispetto alle rivali, è arrivata grazie alla perfezione al poligono. Alla terza serie di tiri, in particolare, Wierer è riuscita a colpire tutti e 5 i bersagli, staccando le avversarie e completando l’opera grazie alla sua velocità sugli sci.
I due errori nella serie conclusiva sono stati ininfluenti: ormai nessuno poteva toglierle il meritato trionfo e la trionfale passerella finale. «È incredibile – ha dichiarato Dorothea a fine gara – non mi aspettavo un risultato del genere. Ieri infatti stavo male: dopo i tre zero al poligono, però, mi sono resa conto che l’oro era una possibilità. Sono felicissima di essere riuscita a vincere il mio primo mondiale, anche perché di solito i grandi appuntamenti non sono il mio forte. Quest’oro forse arriva anche perché non avevo aspettative dopo la congestione allo stomaco che mi ha impedito di partire nella staffetta – conclude la Wierer – mi dispiace molto per le ragazze perché avremmo potuto fare davvero bene e questa medaglia la dedico a loro, perché la meritano anche loro».
La domenica da sogno che ha tinto Oestersund d’azzurro si è completata qualche ora dopo grazie all’affermazione di Dominik Windisch nella Mass Start maschile di 15 chilometri. Un successo dal sapore ancor più particolare se si pensa che Wierer e Windisch sono entrambi nativi di Anterselva, paesino in provincia di Bolzano. Sotto una nevicata copiosa, che ha reso la gara ancor più difficile, tutto si è deciso solamente all’ultimo poligono. L’azzurro c’era arrivato undicesimo a ben 55’’ di distacco, uscendo però primo grazie anche agli errori in serie dei suoi quotati avversari. La sua lucidità gli ha permesso di tagliare il traguardo in scioltezza, precedendo di 22’’ il francese Guigonnat e di 23’’ l’austriaco Eberhard.
Dopo una gara emozionante e imprevedibile, Windisch non ha potuto che ribadire la sua felicità. «È una sensazione fantastica – ha detto dopo la conclusione – sono contento per la Nazione: ha vinto anche Dorothea, lei lo ha meritato perché ha fatto bene durante tutta la stagione. Oggi era molto difficile sparare, ho cercato di concentrarmi soltanto su me stesso, anche perché in staffetta non era andata bene. Sono riuscito a gestire bene il vento, ma all’ultimo poligono per me non era così forte e sono stato fortunato. L’anno prossimo non vedo l’ora di gareggiare ai Mondiali – afferma il neo campione del Mondo – perché saranno ad Anterselva e succede una volta nella carriera di un atleta di poter gareggiare in casa, per noi è come una mini Olimpiade».
Anche il presidente del Coni Giovanni Malagò ha celebrato il doppio trionfo italiano, con un messaggio di felicitazioni apparso sul suo profilo Twitter: «Il biathlon azzurro non dimenticherà mai questo giorno, che fa rima con leggenda. Dopo il trionfo della Wierer arriva anche l’oro stratosferico di Dominik Windisch nella Mass Start Mondiale. Sventola il tricolore a Oestersund. Orgogliosi di voi». Il medagliere finale vede l’Italia in terza posizione, grazie ai cinque allori conquistati: si tratta del risultato migliore di sempre. La squadra azzurra ha anche acciuffato il terzo posto con la staffetta mista grazie a Vittozzi, Wierer, Hofer e Windisch e due argenti: uno con Lisa Vittozzi nell’individuale femminile, l’altro con la coppia Wierer-Hofer nella staffetta single mixed.