Diversamente vele

Soffia un vento di solidarietà, stamattina sul molo di Oneglia. C’è profumo di festa, tra le tante persone che sulla banchina incuriosite assistono ad un evento che sentono di condividere, e che proprio per questo sono arrivate fin qui. Tra poco infatti partiranno una ventina di imbarcazioni, tutte a vela, con a bordo da quattro a cinque passeggeri ciascuna, per trascorrere un paio d’ore in mare. Passeggeri speciali, appartenenti ad associazioni liguri che si occupano di servizi a persone diversamente abili. La giornata è di quelle che promettono emozioni, dallo splendore del cielo, alla limpidezza del mare: tutto di buon auspicio per Vento solidale, questo il nome della manifestazione organizzata da Handarpermare onlus e Rotaract club Imperia, con la sponsorizzazione di Linea Mediterranea, nata con intenti benefici ma che ultimamente ha assunto una connotazione diversa e ben precisa, quella cioè di una festa della Vela solidale. Chi si occupa di solidarietà e mette il proprio tempo libero a disposizione di chi ne ha bisogno è gente tosta. E qui ad Imperia sono tanti e si vede. Il progetto dell’Associazione Handarpermare nasce come esigenza di creare qualcosa in provincia di Imperia in cui le persone disagiate dal punto di vista fisico, psichico e sociale possono vedere realizzata una concreta esperienza di socializzazione ed integrazione. Niente di meglio quindi del vivere pienamente insieme ad altri le molteplici sensazioni che il contatto con il mare e la pratica della vela possono far nascere. Così tanti ragazzi con difficoltà di vario genere che nutrono la passione del mare vedranno realizzato un sogno da tempo coltivato e forse mai fino ad ora vissuto. Vela solidale diventa un momento non soltanto di aggregazione ma di reciproco arricchimento personale anche a livello di curiosità e di voglia di apprendimento dei rudimenti della navigazione come una vera e propria scuola del mare. Ed è proprio così. Si parte, e noi siamo su Que de ma, un trentadue piedi di proprietà di Marino. Skipper da dodici anni, lui su questa barca ha ottenuto pure la residenza. Poi c’è Andrea terzo anno del Nautico di Genova: è l’aiuto per strambare. A prua nel pozzetto accanto al timone Vittorio e Tatiana passeggeri sempre più interessati a quanto racconta il nostro skipper. Marino è un tipo che il termine navigato gli sta a pennello e di avventure in mare ne ha vissute davvero tante. Intanto, fuori dal porto, il mare s’ingrossa, le nuvole salgono e minacciano pioggia. Pioverà? Mai fa- re previsioni se non vuoi fare la figura del fesso. È la regola che vale per ogni uomo di mare. Intanto il profumo del tabacco da pipa mette calma e serenità. Già la pipa.Marino ci spiega che lui di barche ne ha avute tante, tutte in legno, ma sulla prossima l’unico oggetto che vorrà, in legno, sarà la pipa. Siamo su un percorso costiero a bastone davanti a noi si allontanano Imperia, Oneglia, Porto Maurizio. Le altre imbarcazioni sono disseminate su queste onde bizzarre, incrociamo la barca di Nunzia, anche lei porta un gruppo di ragazzi che ci urlano buon vento. Quello, ora, proprio non manca. Intanto lo stupore di Vittorio è sempre più grande, lui è cieco dalla nascita, ma Marino da quasi un’ora gli ha affidato il timone. È lui che ci porta. È una sensazione meravigliosa, esclama felice. Le domande si moltiplicano e il nostro skipper risponde con sempre maggiore competenza. Mi sento sicuro con te, afferma Vittorio rivolto a Marino. Intanto c’è tempo per imparare mille segreti per navigare e i mille termini che si usano su una barca a vela. Ormai in questo pozzetto c’è un pugno di esperti da far invidia all’equipaggio di Luna Rossa. Siamo tutti gasati, quando all’improvviso un oddio ci stiamo rovesciando! quasi urlato in extremis ci riporta con i piedi per terra, o meglio sull’acqua. È però il tranquilli, ragazzi, tutto a posto del nostro skipper a ridarci piena fiducia. Ci stiamo avvicinando al molo, si attracca. Poi, ancora tutti insieme, la festa continua. Skipper e passeggeri, la festa continua anche con i passanti che si aggiungono, con i familiari dei ragazzi che hanno partecipato alla manifestazione. Ci si scambiano gli indirizzi, ci si da appuntamento alle prossime manifestazioni. È stato davvero solidale il vento, perché ha fatto si che la manifestazione non fosse destinata ai soliti addetti ai lavori legati al mondo delle associazioni, alle Asl, alle comunità terapeutiche, ma ha permesso che fossero coinvolte tante persone a partecipare ad un momento di vera integrazione sociale all’insegna dello sport, dello spettacolo, del divertimento. E che questo possa continuare nel tempo.

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