Disunità
Il pianeta brucia. Il Paese affonda. La guerra trionfa. Tutto vero, in apparenza. Ma la storia avanza comunque, e l'unità del genere umano viene sperimentata dai "piccoli" di questo mondo. L'anniversario di Chiara Lubich, profeta di un mondo più unito
Se ci guardiamo attorno di questi tempi di paura e di smarrimento, lo spettacolo che ci si presenta dinanzi agli occhi è inquietante. La sconfitta della Merkel e la crescita dei partiti nazionalisti un po' in tutta Europa crea apprensioni crescenti: nel rifiuto per gli immigrati che vengono da Sud emerge un'Europa che ha smarrito il senso dell'accoglienza e, ancor prima e ancor più, il senso della politica condivisa. Gli attentati terroristici in Costa d'Avorio della rediviva al Qaeda e quello in Turchia nel consueto torbido magma politico confermano il tasso di violenza di certe frange islamiste. Mentre si comincia a parlare provocatoriamente di "contaminazioni" tra Hamas e Daesh.
La politica nostrana fa mostra di una litigiosità che sfiora il ridicolo, ognuno alla ricerca di preservare i propri "orticelli" spesso ridotti a poca cosa, sperando in un "uno o due virgola qualcosa" che permetterebbe la sopravvivenza politica, anzi parlamentare di qualche vecchio marpione della scena mediatico-politica. Assasini senza senso ci riportano al nichilismo più crudo di natura così ben raccontata da Fedor Dostoevskij. E ognuno potrebbe continuare…
È l'epoca del disincanto, che dovrebbe spingerci alla resa. Le spinte alla disunità (perdonate il neologismo) della nostra umanità sembrano ben più potenti di quelle che invece invitano all'unità del genere umano. Sarà quel che sarà, ma vengo da un weekend ricco di appuntamenti tra comunità cristiane e musulmane, con evidenti apporti "laici", che mi hanno scaldato il cuore. A Gussago (Bs), a Padova e a Resana (Tv) ho visto il coraggio della gente comune che non si arrende e cerca di trovare nuove vie di convivenza, che cerca di "inventare" una società diversa da quella di qualche decennio fa, multiculturale o interculturale. Con risultati egregi, non scevri da pericoli e da buonismi, ma certamente incoraggiante. Al solito, sono le persone semplici che costruiscono il tessuto sociale, che superano le impasse della convivenza civile. Incontri in terre leghiste, con il patrocinio di amministrazioni guidate anche da leghisti. Il che dice che, se si superano le politiche degli slogan, si riescono a trovare soluzioni eque e incoraggianti.
Oggi è l'ottavo anniversario di colei che più di ogni altro leader ha saputo tracciare un sentiero verso l'unità. Chiara Lubich (1920-2008) ci direbbe ancor oggi: «Cercate la via dell'unità anche nelle disunità… Non arrendetevi a quel che divide… Il mondo è di chi più lo ama… Amate la patria altrui come la vostra… Amate il partito altrui come il vostro…». Via difficile, ma necessaria più che mai.