Dio si manifesta quando lo ami
Dice la Scrittura: «… non miriamo alle cose visibili, ma alle invisibili: perché le cose visibili sono effimere, le invisibili, invece, eterne». […] Quando tu vedi che tutto può crollare, poiché il Signore ti mostra a fatti la vanità delle cose, è Dio che ti chiama, l’unico che non può venir meno. E fai di lui l’ideale della tua vita.
Vuoi rendere questa tua vita coerente all’ideale scelto, assolutamente coerente, senza compromessi e riserve, e ti domandi perciò come devi fare. Ti sembra di capire che un ideale va amato con tutto te stesso.
Ed ecco che cosa dice il primo comandamento: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua e con tutta la tua mente». Se lo leggi dopo la tua scelta, esso ti appare nuovo nel suo significato, e logico. Dapprima Dio per noi è un semplice nome, perché non lo vediamo. Dice Giobbe: «Avevo inteso parlare di te per sentito dire».
Poi Dio si manifesta a te quando lo ami. Infatti anche questa è parola eterna: «A chi mi ama mi manifesterò». E Giobbe continua: «Ma ora il mio occhio ti vede». Comprendi subito che amarlo non significa solo un sentimento, ma un atto. E leggi nel Vangelo di Giovanni: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola».
Capisci che osservare la parola di Dio, fare cioè la sua volontà, è l’espressione pratica del tuo amore a lui. Dice Matteo: «Non chiunque mi dice: Signore, Signore! entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli».
Da Gen’s, marzo 1971
a cura di Donato Falmi