Dio si fa vicino

Alle ore 20,30 di giovedì 15 settembre, salutato dal risuonare di campane a festa in tutte le chiese della diocesi, inizierà a Genova il XXVI Congresso eucaristico nazionale
Genova

Il tema del XXVI Congresso eucaristico nazionale che si apre a Genova il prossimo 15 settembre è: L’Eucaristia sorgente della missione: «Nella tua misericordia a tutti sei venuto incontro». Il capoluogo ligure, dove la macchina organizzativa s’è messa in moto quasi un anno fa, ha visto una mole immensa di lavoro per i preparativi. Qui la Chiesa ha come suo cardinale il presidente della Conferenza episcopale italiana, e Bagnasco ha voluto in tutti i modi che questo appuntamento fosse vissuto dalla Chiesa italiana nel suo insieme come un grande momento di fede e di devozione all’Eucaristia.

 

«Il Congresso eucaristico – si legge nel comunicato della Cei – e l’Anno giubilare ci facciano vivere una rinnovata esperienza di Dio, che “esce” da se stesso per salvarci, e nell’Eucaristia ci si fa vicino, ci salva e ci spinge a “uscire” noi stessi, per annunciarlo e farci prossimi ai fratelli». Opuscoli, libretti, guide, preghiera e adorazione: sono tante le iniziative che la Chiesa ha proposto per vivere la preparazione. Molti gli appuntamenti; interessante il programma che vede, nello stile di papa Francesco, nella giornata di  venerdì la visita a oltre una ventina di siti nel centro storico, dove associazioni e movimenti, oltre alle parrocchie, svolgono opere di misericordia verso le persone che sono nel disagio. O l’Adorazione eucaristica al Porto Antico, luogo di straordinaria bellezza e porta di arrivi e partenze, non solamente di turisti – nel solo mese di luglio ne sono giunti 700 mila – ma di tante persone in cerca di lavoro, di solidarietà di accoglienza. Qui si terrà sabato una professione di fede nel sacramento dell’Eucaristia che avverrà in modo del tutto particolare nella sua manifestazione proprio al Porto Antico. Per l’occasione è stata data la possibilità ai religiosi e alle religiose di clausura della diocesi di Genova, di recarsi in piazzale Kennedy dove, alle 10:30 di domenica, si celebrerà la messa conclusiva del Congresso.

 

In una chiesa storica del centro, un padre che da anni confessa ininterrottamente tante persone, mi spiega il significato dell’Eucarestia. «Non riduciamo l’Eucarestia a un culto verso Dio, no. Più siamo peccatori più dobbiamo andare a riceverla. Nell’Eucarestia è Dio che viene incontro a noi, passa a servirci, ci toglie quelle impurità e ci comunica la sua stessa energia d’amore. Questo è il significato dell’Eucarestia, farci fare la scelta di vivere non più centrati sui nostri bisogni e sulle nostre necessità, ma centrati sui bisogni e sulle necessità degli altri. Tanto più grande è la nostra risposta d’amore verso gli altri, tanto più grande sarà la capacità di Dio di comunicarci il suo amore».

 

Sulla Piazza antistante la stazione ferroviaria, nel solito via vai di pendolari e turisti, c’è il giornalaio che si lamenta in anticipo per il notevole aumento di traffico. Quasi come al Salone nautico che aprirà tra pochi giorni. «Pensi se arrivasse pure il papa, sarebbe come un’altra alluvione», osserva Nando, il barista del Dante. «Brava gente viene per pregare – dice Bacicin, bardone di via XX settembre –, magari tiro su qualche moneta in più in quei giorni». Già l’Eucarestia medicina per i malati:  «Non è un premio per coloro che hanno tenuto una buona condotta, ma la medicina per gli ammalati. Gesù dice: "Io sono il medico venuto per gli ammalati": proprio perché noi tutti viviamo situazioni di peccato, di infedeltà, abbiamo bisogno di questa forza da parte di Dio». Chissà se in questi giorni dedicati a te, Cristo fatto cibo, riusciremo a penetrare un po’ di più questo mistero.

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