Dilma riduce i tassi di interesse

La presidente del Brasile intende dinamizzare favorire l’accesso al credito dei cittadini. Per questo le banche guadagneranno meno.
Dilma Roussef

Per la presidente del Brasile Dilma Roussef le banche stanno guadagnando troppo. Ha infatti dato istruzioni al suo gabinetto di studiare misure per ridurre i tassi di interesse applicati sui crediti bancari che, a suo avviso, non si giustificano in un momento in cui la Banca Centrale sta riducendo il costo del denaro al quale possono accedere le banche. Dato che la Banca Centrale ha già fatto sapere che manterrà gli interessi vicini ai parametri internazionali, per Dilma è ora necessario esigenre alle istituzioni finanziarie che gli interessi applicati ai credi sia di aziende che di persone fisiche si riducano. Il governo vuole dinamizzare infatti l’attività economica del 2012 rendendo più facile l’accesso al credito alla popolazione. 

I tecnici ammettono che i margini di lucro delle banche alti, pur includendo alcuni costi impositivi alti e la percentuale di crediti che non possono essere riscossi. Lo spread brasiliano, ossia, la differenza tra il costo del denaro per le banche ed il costo del liquido che esse prestano ai loro clienti, sebbene dipenda nel 30 per cento dai clienti inadempienti, e in un 20 per cento da imposte dirette, mentre che il 32 per cento è costituito dai margini di lucro più eventuali errori ed omissioni. Le misure da adottare possono essere varie. Oltre a riduzioni di imposte vigenti sui crediti bancari, è possibile che si intervenga sulla regolamentazione del sistema per favorire la caduta dello spread, in realtà già in diminuzione dal 2008 in qua, anche se per la presidente, non si è ridotto a sufficienza. 

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