Dignità a 30.000 vite umane
Ibambini rappresentano il 30 per cento dei poveri assoluti: quasi 11 milioni di loro, cioè 29 mila al giorno, muoiono prima di compiere il quinto anno, in larga maggioranza per cause che potrebbero essere evitate. Molti di coloro che sopravvivono portano con sé le conseguenze delle privazioni sofferte: ritardi nello sviluppo psicofisico, menomazioni, vulnerabilità sociale. Nei cosiddetti Paesi del Sud del mondo, un bambino su tre non ha accesso a servizi igienici degni di questo nome e uno su cinque all’acqua potabile, mentre 140 milioni di bambini e ragazzi tra i 7 e i 18 anni non hanno mai frequentato la scuola. Dire che il quadro è desolante sembra davvero poco. Fortunatamente la sensibilità alla sofferenza infantile è piuttosto diffusa: solo in Italia si stima siano attorno ai 10 milioni le persone o i nuclei familiari che contribuiscono con il sostegno a distanza a progetti di sviluppo per l’infanzia svantaggiata nel mondo. Azione per Famiglie Nuove (Afn)-Onlus è stato tra i primi enti in Italia a mettere a punto quella forma di cooperazione internazionale, semplice e accessibile a tutti, che è l’adozione o, più esattamente, il sostegno a distanza. L’esigenza venne sentita durante la guerra libanese alla fine degli anni Settanta: davanti ai bambini che, privati dei genitori, bisognosi di cure e di nutrimento, risvegliarono le coscienze assopite, tante famiglie sentirono il desiderio di accoglierli nelle loro case.Ma, al di là dei problemi legali per l’espatrio, la richiesta davvero inaspettata dal Libano sofferente fu di non spogliarlo dei suoi figli, di aiutarli piuttosto a rimanere nella loro terra. È iniziata così l’azione di Famiglie Nuove, il cui bilancio conta attualmente 30 mila bambini di tutto il mondo, resi autonomi in circa 25 anni, 18.630 minori inseriti in 98 progetti attivi in 52 Paesi del mondo, attraverso i quali ricevono concrete opportunità di sviluppo. Le modalità di intervento sono varie, dipendono dalle esigenze del posto dove si opera. È stata da sempre una nostra caratteristica – ci spiega Andrea Turatti, responsabile del sostegno a distanza di Afn -. I Focolari, dalla cui spiritualità siamo animati, è diffuso in 182 nazioni. Questo ci consente di prender coscienza in modo diretto e immediato dell’estrema povertà in cui versano larghe fasce di popolazione nel Sud del mondo e di ipotizzare insieme a loro le possibilità d’intervento. I progetti si diversificano: si passa da centri per l’erogazione di servizi con ambulatori medici, asili-nido, scuole, atélier di lavoro a programmi alimentari contro malnutrizione e denutrizione, alla organizzazione di corsi di sostegno scolastico e di avviamento professionale, alla distribuzione di medicinali e alla prestazione di cure mediche. Questa attenzione ai piccoli dà modo di rivolgersi anche a papà e mamme, con iter formativi che li educhino all’essere genitori, alla vita familiare, al rispetto dell’igiene, al lavoro, sostenendoli psicologicamente e collaborando con loro per facilitarne l’inserimento sociale, spesso attraverso la concessione di microcrediti. Così la quota del sostegno a distanza, che per noi equivale a un caffè al giorno al bar, diventa una straordinaria ed efficace risorsa umanitaria. E che non crea dipendenza – spiega Turatti -, anzi, fa emergere quella dignità di cui ogni persona umana è portatrice. La lezione deve essere vera se Lucienne, una piccola di Kinshasa, a cui vien chiesto cosa farà ora che lei e la sua famiglia sono state adottate, risponde: Voglio andare a scuola per aiutare la mia mamma. Uno degli ultimi interventi di Afn, Una famiglia, una casa, prevede la costruzione di casette in muratura, almeno 150, per famiglie disagiate delle Filippine, dove tra il fango e l’afrore vive ammassata una folla di gente in un groviglio di tuguri di lamiere e cartoni. Un triste scenario comune alle periferie di molte città del mondo. Qui, non è solo questione di togliere i bambini dalla strada, ma di dargli un posto dove poter studiare, e sottrarli a promiscuità e abusi. Per sostenere l’iniziativa, dal 5 al 22 novembre Afn ha indetto una raccolta di fondi via sms. L’idea ha funzionato abbastanza bene – osserva ancora Turatti -. In meno di venti giorni abbiamo raccolto circa 40 mila euro, il costo di quattro casette. Il punto è, però, che il nostro impegno non è finalizzato solo alla raccolta di fondi, perché la casa viene assegnata a famiglie povere che prima hanno partecipato a tutto un iter formativo e sottoscritto un regolamento che loro stesse si sono date. Esse si impegnano a rinunciare ad alcol, droga e gioco d’azzardo, puntando tutto su lavoro, risparmio e solidarietà. Inoltre i beneficiari pagano un affitto, seppure simbolico, che va a incrementare la raccolta di fondi per il progetto. A loro volta i sostenitori si trovano immersi nella realtà dell’unica famiglia umana: scoprono che fatti di cronaca avvenuti in luoghi lontanissimi coinvolgono persone di cui improvvisamente si conoscono volti e nomi.Mentre giungevano notizie dall’Iraq bombardato, dallo Sri Lanka o dall’Indonesia devastate dallo tsunami, arrivavano da quegli stessi luoghi lettere di bambini e famiglie riconoscenti: Mi chiamo Odette, ho quattro anni, vi ringrazio di prendervi cura di me e dei miei genitori. Siete la mia seconda famiglia. E ci si accorgeva di aver qualcuno a cui pensare o per cui pregare in un angolo di mondo la cui storia non si sarebbe mai creduto di incrociare. Nasce allora il desiderio di contribuire a diffondere la solidarietà e la reciprocità sperimentate: l’attenzione all’altro risveglia energie assopite, incoraggia a vivere in modo solidale, come conferma Lorena di Perugia, a cui queste iniziative piacciono non poco: Quando ho visto che si poteva collaborare con un semplice sms al progetto Una famiglia, una casa, ho pensato di far passare la voce fra i miei colleghi e amici. Tanti di loro, quando li incontravo, mi assicuravano di aver aderito, qualcuno da lontano sventolava il telefonino per farmi capire che aveva mandato il messaggio. Le persone erano contente di sentirsi considerate e partecipi del progetto. Il fatto di essere fortemente motivati e incoraggiati dalle risposte immediate che arrivano dalle famiglie impegnate nell’adozione riesce a volte a mettere in moto delle soluzioni impensate e coraggiose. Qualche tempo fa dal Vietnam i volontari sul posto avevano fatto presente che un bambino di 5 anni presentava seri problemi ai reni. Una rete di famiglie si è attivata in Campania. Dopo qualche giorno, il piccolo è arrivato ad Amorosi, in provincia di Benevento, dove una casa-famiglia era pronta ad accoglierlo. Le stesse famiglie hanno poi aperto un conto corrente per raccogliere fondi, ma soprattutto si sono prese cura del bambino. E quando per un intervento si è reso necessario trasferire il bimbo al Bambin Gesù di Roma, le famiglie si sono organizzate, con alcuni romani, per stargli vicino. Afn – chiarisce Turatti – cerca di prendersi cura col sostegno a distanza anche di quei minori inseriti negli istituti che non possono sperare in un inserimento familiare perché privi dei documenti necessari, ma che sono abbandonati di fatto e oltre tutto con gravi situazioni sanitarie. Un impegno serio davvero, che dona ad Afn, come ente autorizzato anche per l’adozione internazionale, un carisma particolare: non si tratta soltanto di individuare dei bambini che possano essere indicati alle famiglie adottive, ma di trovare delle persone che sappiano e vogliano realmente prendersi cura di bambini e famiglie in condizioni svantaggiate. Oltre al progetto Una famiglia, una casa, Afn sta realizzando al momento una casafamiglia per adolescenti in Vietnam, un centro per bambini denutriti in Argentina, una scuola elementare nel nord del Kenya e un ambulatorio medico in Brasile . Tanto per sottolineare, insomma, che la rete solidale mira ad avvolgere il pianeta. COME FARE PER UN’ADOZIONE Per avviare un sostegno a distanza occorre anticipare la quota annuale di 336 euro (semestrale euro 168 o trimestrale euro 84) a: Azione per Famiglie Nuove-Onlus – Via Isonzo, 64 – 00046 Grottaferrata (Roma), utilizzando uno dei seguenti conti: Banca Intesa-San Paolo Filiale 355 – Roma Aurelia – c/c bancario n. 000000888885 ABI 03069 – CAB 05092 – CIN T Cod.IBAN IT20T0306905092000000888885 Filiale 326 – Grottaferrata – c/c bancario n. 100000002497 ABI 01025 – CAB 39140 – CIN O Cod.IBAN IT73C0306939140100000002497 Pagamento on-line con carta di credito www.pay.famiglienuove.org – (attenzione il pagamento viene confermato da una e-mail di SETEFI che vi preghiamo di inoltrare a sodist@famiglienuove.org) Banco Posta c/c postale n. 48075873 – ABI 07601 – CAB 03200 – CIN X Cod.IBAN IT47X076010320048075873 Nella causale specificare se si tratta di: nuovo sostegno (con eventuale indicazione dell’area geografica preferita); rinnovo (riportare il codice personale attribuito con la lettera di assegnazione); donazione (per i progetti Afn in generale scrivere famiglie o infanzia svantaggiate oppure indicare una finalità specifica). Chiediamo a chi versa tramite banca di inviarci il proprio indirizzo via posta, fax o e-mail (non sempre le banche ce lo trasmettono integralmente). Per le spese di gestione e organizzazione Afn trattiene il 9 per cento dei contributi. L’art. 14 D.L. 14/3/2005 n. 35 – L. 14/5/2005 n. 80 riconosce dal 17/3/2005 per offerte alle onlus la deducibilità fino al 10 per cento del reddito complessivo dichiarato e con il limite massimo di euro 70.000 annui. Per poter effettuare tale deducibilità (nella dichiarazione dei redditi dell’anno successivo) conservare le ricevute dei versamenti. Ricordiamo che quanto recuperato può diventare prezioso se reinvestito in solidarietà.