Difficolta’ di apprendimento
“Nostro figlio Andrea frequenta la terza elementare: le maestre ci dicono che si impegna poco. Nonostante i continui richiami, i risultati sono insufficienti” La cosa ci preoccupa. Cosa possiamo fare?”. A. e M. – Roma a scuola è un appuntamento sociale importantissimo per tutti: bambino, genitori, famiglia e società. Le attese e le aspettative nei confronti del figlio sono molto forti. La scuola rappresenta per la famiglia l’occasione, attesa e temuta, per vedere messa alla prova e valutate le capacità del proprio figlio di trovarsi da solo, di stare con gli altri, di apprendere. Anche le insegnanti si aspettano molto dai loro allievi, sia per un interesse sincero nei confronti dei bambini, sia per avere conferme del loro lavoro. Le continue difficoltà di apprendimento, (fino a volte il crollo improvviso del rendimento scolastico) è un fenomeno frequente che rivela spesso problemi importanti dei bambini e dei ragazzi. Rispondere alla domanda dei genitori di Andrea è difficile: alle difficoltà di apprendimento, concorrono vari fattori legati sia alle capacità e alle attitudini del bambino, sia al contesto scolastico, sia alla dinamica familiare e sociale. La mancanza di applicazione, la svogliatezza, l’incertezza, l’incapacità di apprendere che connotano uno scolaro, possono corrispondere spesso inconsciamente alla sua necessità di essere amato. Possono cioè dipendere dal suo bisogno di essere accettato, anche se sbaglia, per acquistare fiducia in se stesso. Spesso poi il successo o l’insuccesso deriva dalla paura di non essere all’altezza della situazione, cioè può essere un messaggio che il bambino o il ragazzo invia per far comprendere le emozioni che lo preoccupano. E allora, cosa fare ? Anzitutto evitare rimproveri e punizioni che danno risultati alla lunga negativi. Comunicare al bambino che ciò che conta non è solo il profitto scolastico e gratificarlo nelle cose positive che fa. Considerare le difficoltà di apprendimento come manifestazioni di un disagio del bambino e mostrare comprensione nei suoi confronti. Aiutare eventualmente il bambino mediante l’ausilio di un sostegno durante i compiti di casa ( è bene che non faccia i compiti con la mamma, ma, se possibile, con un insegnante). Ciò lascerà liberi i genitori di non concentrarsi solo sul rendimento scolastico. Potrebbe essere utile un accertamento delle capacità cognitive e di apprendimento del bambino mediante l’osservazione in un centro specializzato. LA SCIENZA DICE… I PRINCIPALI ASPETTI DELLE DIFFICOLTÀ DI APPRENDIMENTO I dati statistici nazionali evidenziano che i bambini e i ragazzi con difficoltà di apprendimento rappresentano il 15 per cento della popolazione scolastica. Ma quali sono gli aspetti principali delle difficoltà di apprendimento? Esse sono molteplici e gli studi neuropsicopedagogici ne scoprono quasi una ogni giorno. Tuttavia, si può fare una semplice classificazione, raggruppandole in tre categorie: Aspetti cognitivi: riguardano bambini che presentano problematiche cognitive con difficoltà di comprensione e di elaborazione astratta. Occorre aiutarli mediante un programma individualizzato e con un insegnante di sostegno. Lentezza nell’apprendimento: riguardano bambini che hanno normali capacità di comprensione, ma con una lentezza esecutiva e con prestazioni spesso scarse.Occorre rispettare il loro ritmo di apprendimento e non caricarli di compiti. Aspetti emotivi e sociali: riguardano bambini con sufficienti capacità cognitive, ma con blocchi emotivi e relazionali. È molto importante creare attorno ad essi un contesto sereno e motivante, mediante la scelta di scuole attente agli aspetti emotivo – relazionali. acetiezio@iol.it